Belgioioso (PV), le pietre d’inciampo dedicate alla famiglia Sturm

Il telegramma che ha ad oggetto “prelevamento ebrei”, indirizzato al questore di Pavia, in data 4 dicembre 1944, reca la firma del Commissario prefettizio Cesare Cobianchi e informa che gli ebrei polacchi Sturm “sono stati prelevati dalla guardia nazionale repubblica ordine pubblico (GNROP) accompagnati da un ufficiale tedesco”.

Il prelevamento delle quattro non-persone è avvenuto in tre sequenze.

Prima sequenza: prelevamento di Jacob 23 anni, pellicciaio, e di Alter Nissim 15 anni, studente.

Seconda sequenza: 48 ore dopo, prelevamento di Pessla Hauser, sposata Sturm, 55 anni, nata a Tarnobrzeg, Polonia.

Terza sequenza: otto giorno dopo, prelevamento di Isaac Sturm, 53 anni, nato a Tarnobrzeg, Polonia.

Tre di queste non-persone, oggetto di prelevamento ad opera di comuni carnefici italiani, non superano la selezione. Moriranno ad Auschwitz.

Lo scultore tedesco Gunter Demnig a Belgioioso (Pavia) per la posa delle pietre d’inciampo dedicate alla famiglia Sturm

Martedì 14 gennaio 2020 in una strada di Belgioioso (provincia di Pavia) Pessla, figlia di Jacob Sturm, unico sopravvissuto, sta compostamente piangendo.

Al suo fianco c’è la nipote Daniela e Elia Richetti, rabbino di Milano.

Di fronte a Pessla c’è lo scultore Gunter Demnig, ideatore delle pietre d’inciampo, che sta preparando lo scavo per infiggere nel selciato le pietre che restituiscono alle non-persone, ridotte a numero, il loro nome, e con esso la dignità della propria biografia, inscritta come diritto di ogni vivente sul pianeta terra.

Attorno a Pessla, ci siamo noi che non abbiamo dimenticato.

Il rabbino di Milano, Elia Richetti

Queste pietre infisse nel selciato, nella luce del giorno o nell’oscurità della notte, saranno lì, anche quando noi ce ne saremo tornati alle nostre tiepide case e alle nostre consuete occupazioni.

Saranno lì, queste piccole pietre coraggiose, anche quando noi saremo troppo stanchi per uscire di casa, e forse, troppo desolati e vecchi per riprendere in mano il piccolo libro [1] che narra come una famiglia polacca, arrivata in Italia nel 1936 con regolare permesso, per sfuggire a persecuzioni già prossime nel proprio Paese, esercitando a Milano una normale professione, per effetto delle leggi razziali del 1938 venne tradotta nel campo di internamento di Ferramonti (Cosenza, Italia), venne assoggettata poi al soggiorno obbligato, previo allertamento – 24 agosto 1941 – della Regia Prefettura al Comune di Belgioioso, dove brevemente visse in via Strambio la grama esistenza dello straniero e del nemico, impegnata all’obbligo di 14 prescrizioni formalmente declinate in apposita circolare degli organi dello Stato italiano, per essere infine, costretta, sotto tiro di un mitra imbracciato da un milite italiano, a salire su una camionetta di polizia.

Destinazione ignota significa destinazione lager.

Istituzioni e associazioni, tra cui l’Anpi, e tanti cittadini alla cerimonia per la posa delle pietre d’inciampo a Belgioioso

Queste piccole pietre coraggiose, che costringono all’inciampo il nostro passo, resteranno lì infisse nel selciato anche quando noi, che martedì 14 gennaio 2020 eravamo con Pessla Sturm, oggi residente in Israele, saremo forse soli a raccontare come, abitando un Paese che troppo poco ha appreso dal proprio passato, nell’anno 2019, mese di marzo, abbiamo posato una piccola pietra d’inciampo anche per un ignoto ragazzo che arrivando dal Mali muore annegato nel nostro mare, stringendo al cuore la pagella di scuola.

Annalisa Alessio, vicepresidente Comitato provinciale Anpi Pavia


[1] Attilia Zanaboni, Claudia Terna, “Passati da qui-la famiglia Sturm a Belgioioso 1941-1944”


Da Brugherio al Parco Nord Milano

L’Anpi è presenza costante tra le associazioni che in tutta Italia posano le pietre d’inciampo, una delle iniziative più emblematiche promosse per il Giorno della Memoria. A Brugherio (Monza Brianza), il 19 gennaio scorso, uno dei mattoncini di ottone è stato dedicato a Giulio Agostoni. Ecco alcune immagini inviateci dall’Anpi locale:

 

Nella città metropolitana di Milano, sabato 25 gennaio, tante sezioni Anpi  del territorio si sono date appuntamento a Sesto San Giovanni, al Monumento alla Deportazione del Parco Nord Milano. Sono intervenuti il presidente del Parco Nord Milano, Marzio Marzorati; il presidente dell’Aned di Sesto San Giovanni,  Giuseppe Valota; il presidente del Comitato provinciale Anpi, Roberto Cenati; e Roberto Di Stefano (sindaco di Sesto S.Giovanni, la cui giunta ha recentemente rifiutato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre).

Ed eccco alcune immagini e un video che l’Anpi di Crescenzago ha inviato a Patria:

Il campo di sterminio nazista di Auschwitz veniva liberato dai soldati dell’Armata Rossa, il 27 gennaio 1945 . Un filmato  realizzato per la sezione dell’Anpi “Nicolai Bujanov” (partigiano sovietico caduto in combattimento nel luglio del 1944 nella zona di Cavriglia, in provincia di Arezzo) è dedicato a tutti i deportati nei lager che non sono più tornati: antifascisti, comunisti, socialisti, socialdemocratici, democratici, studenti, operai, impiegati, prigionieri di guerra, IMI (Internati Militari Italiani), partigiani, ebrei, rom, uomini, donne, anziani, bambini, ecc. provenienti da ogni angolo dei territori europei occupati, vittime innocenti del sanguinario e sadico mostro nazifascista.