Il 1° marzo è stata emessa la sentenza di primo grado nel processo relativo all’aggressione di alcuni ragazzi appartenenti alla Rete degli Studenti Medi da parte di un gruppo di militanti di CasaPound. Il Tribunale di Firenze ha condannato a sei mesi di reclusione “per lesioni personali e minacce” due esponenti della formazione di estrema destra (uno di loro era anche candidato alle elezioni politiche nel collegio plurinominale della Camera di Firenze-Mugello). I fatti risalgono al giugno 2015, quando, durante lo svolgimento delle Giornate del Lavoro promosse dalla Cgil nella città del giglio, alcuni studenti vennero brutalmente offesi, minacciati e addirittura feriti dai militanti di CasaPound.
Dichiarano gli avvocati Michele Bonetti e Silvia Antonellis: “Dopo circa due anni dall’inizio di questo complesso procedimento penale, in cui abbiamo assistito gli studenti, è arrivata finalmente la condanna agli aggressori. Gli imputati sono stati condannati per i reati di lesione personale e minaccia, con aggravanti, per una pena finale di sei mesi di reclusione. Il Tribunale di Firenze ha dichiarato inoltre l’impossibilità “per il riconoscimento delle (attenuanti) generiche, avuto riguardo all’estrema gravità delle condotte e al comportamento processuale”, accertando la “veemenza della condotta ai danni di più persone offese, posta in essere anche con l’uso di armi improprie e con minacce”.
Dichiara Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi: “Oggi è un momento importante. Finalmente abbiamo ottenuto giustizia dopo essere stati vilmente aggrediti alle spalle tra le vie di Firenze per aver sventolato le nostre bandiere. Questo processo va a dare forza alla richiesta di messa in discussione delle organizzazioni di stampo fascista. Siamo stati aggrediti nei pressi del bar che, solo pochi mesi prima, era stato aperto da CasaPound proprio nel centro del capoluogo toscano. Nel mentre, nessun ravvedimento degli aggressori che non si sono presentati mai durante il processo o di CasaPound che non ha mai preso le distanze da questo gesto. Chiaramente la nostra battaglia non finisce qui. A partire da Firenze, e nel resto del paese, continueremo a lavorare nelle scuole, nelle strade, nelle piazze per costruire una società democratica e antifascista”.
Dichiara Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari: “Siamo contenti dell’esito di questo processo e ci uniamo alla soddisfazione dei compagni della Rete per questa notizia. Da quel giugno 2015 sono passati quasi tre anni e purtroppo le aggressioni fasciste si sono moltiplicate, senza che le organizzazioni responsabili fasciste siano state sciolte o realmente arginate dalle istituzioni. Anzi col tempo hanno addirittura acquisito legittimità democratica, continuano a candidarsi alle elezioni ed è avvenuto un vero e proprio sdoganamento nei loro confronti. È invece fondamentale una presa di posizione forte: organizzazioni di questo tipo vanno sciolte, non si tratta di casi isolati ma di organizzazioni di chiaro stampo fascista che spesso compiono anche azioni squadriste organizzate”.
Concludono i due coordinatori: “Siamo soddisfatti di questa sentenza che appare esemplare, in una prospettiva più ampia di tutela dei valori costituzionali. Risulta ovvio, infatti, che gli aggressori furono spinti da motivazioni politiche. Ma l’azione legale non può bastare. Come abbiamo ribadito con forza in ogni occasione, continueremo a portare avanti la nostra azione nelle scuole e nelle università, presidiando questi fondamentali luoghi della democrazia in cui non deve trovare spazio alcuna manifestazione fascista, e continuando, insieme alle tante organizzazioni attive sul questo fronte, a denunciare costantemente ogni azione di matrice fascista e chiedendo lo scioglimento di queste forze anticostituzionali”.
Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale Rete degli Studenti Medi
Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale Unione degli Universitari
Pubblicato giovedì 22 Marzo 2018
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