Silvia Cutrera al centro della foto (da http://www.superando.it/2015/10/14/premiato-limpegno-di-silvia-cutrera-per-i-diritti-umani/)

Accade quasi ogni anno, da quando nell’anno 2000 è stata istituita la Giornata della Memoria, di ricercare nuove possibilità di intervento per non cadere nella trappola della retorica celebrativa. Nelle scuole e in altri luoghi – testimoni, storici e semplici appassionati del “vizio” della Memoria – lavorano per trovare nuovi linguaggi, nuove formule per interessare l’uditorio e far sì che oltre alle commemorazioni si crei consapevolezza sugli orrori del passato e su quelli del presente.

Tra le persone coinvolte a Catanzaro per il Giorno della Memoria 2019 abbiamo conosciuto una donna straordinaria. Riservata e mite, dotata di una forza interiore in grado di coinvolgere chiunque l’ascolti e chiunque le sta vicino. Parliamo di Silvia Cutrera, presidente dell’Avi di Roma (Agenzia per la vita indipendente) che oltre a interessarsi dell’universo della disabilità ha dedicato – e continua a dedicare – parte della sua vita allo sterminio dei disabili nei campi nazisti. Argomento sottaciuto e poco affrontato nel Giorno della Memoria. Arriva puntuale Silvia alla stazione di Lamezia Terme. Io ad attenderla insieme agli addetti alla “mobilità ridotta” di Trenitalia. La fanno salire con la sua carrozzina nell’ausilio meccanico per accompagnarla all’uscita, dove la sua assistente Maria la sistema in auto. È così forte l’interesse per la memoria da non impedire alla presidente Avi di muoversi, incontrare ragazzi e ragazze per spiegare il senso del suo impegno. La volontà pervicace di non dimenticare questo orrore. È stato così, sulla sua carrozzina, a cui è costretta da quando, trentacinquenne, ebbe un brutto incidente stradale, che anni fa decise di rintracciare alcuni dei testimoni inseriti nel programma Aktion T4, il programma nazista di annientamento delle persone disabili (ndr: vedi http://www.patriaindipendente.it/il-quotidiano/una-mostra-sulla-mostruosita/).

Un momento dell’iniziativa all’Istituto De Nobili (da http://247.libero.it/rfocus/37586406/875/i-ragazzi-dell-istituto-de-nobili-e-l-anpi-commemorano-la-shoa-catanzaroinforma-it/)

Si mise quindi in viaggio verso l’Austria per conoscere ed intervistare il signor Friedrich Zawrel, sopravvissuto agli esperimenti dei medici nazisti. Ne è nato il documentario “Vite indegne di essere vissute”. Dalle immagini e dalla voce narrante si entra nell’abisso dello sterminio dei disabili fisici e psichici. Racconta queste storie Silvia Cutrera parlando a Catanzaro a tantissime persone: ragazze e ragazzi dell’Istituto De Nobili della città, all’insieme dei docenti, ai giornalisti presenti. Il richiamo, con voce bassa ma fermissima, a conoscere la tragedia della Shoah e tutti gli altri crimini non è caduto nel vuoto. Applausi e richieste di rivedersi per continuare a parlare. Fare Memoria e fare Storia. Commemorare ma soprattutto conoscere i fatti. Questo è stato il profondo significato dell’incontro con Silvia Cutrera. Quando si dice abbattere le barriere non solo fisiche ma anche mentali il pensiero corre a queste persone. Alla forza d’animo con la quale non rinunciano a combattere queste belle battaglie per rendere il Giorno della Memoria un giorno speciale.

Mario Vallone, presidente Anpi Catanzaro