In questo libro di testimonianze e di memoria è ricostruita la breve vita di una giovane donna, Norma Parenti (Massa Marittima, 1921-1944), madre coraggiosa e partigiana, Medaglia d’oro al Valor militare alla memoria.
Dopo l’Armistizio, Norma partecipò attivamente col marito alla Guerra di Liberazione, nelle file della Resistenza grossetana, inquadrata nel Raggruppamento “Amiata” della III Brigata Garibaldi. In una piccola trattoria di Massa, gestita dalla madre, Norma avvicinò e convinse a raggiungere gruppi partigiani, numerosi militari di nazionalità straniera, portati dai tedeschi in Italia, nelle truppe di complemento. Fu proprio uno di questi che tradì Norma e la fece arrestare, insieme alla madre, la sera del 22 giugno 1944. Norma fu fucilata la sera stessa.
Questi alcuni passi della motivazione della massima ricompensa al valore che le è stata conferita, già nel 1944: “Giovane sposa e madre…non accordò riposo al suo corpo né piegò la sua volontà di soccorritrice, di animatrice, di combattente e di martire. Diede alle vittime la sepoltura vietata, provvide ospitalità ai fuggiaschi, libertà e salvezza ai prigionieri…con l’esempio di un’intrepida pietà donò coraggio ai timorosi e accrebbe la fiducia ai forti…”.
In “L’eredità di Antigone. Storie di donne martiri per la libertà” (Odoya, 2013), uno dei dieci personaggi ricordati, è proprio Norma. Nella tragedia di Sofocle, Antigone grida: “Io non potevo, per paura di un uomo arrogante, attirarmi il castigo degli dei. Sapevo bene che la morte mi attende. Affrontare questa fine è quindi per me un dolore da nulla…e se ti sembra che mi comporto come una pazza, forse è pazzo chi di pazzia mi accusa”. È per questo che Norma Parenti non ha scelto di diventare martire ma, nel contesto in cui si è trovata a vivere, ha deciso di affrontare il rischio, consapevolmente. Come Antigone, che di fronte alla scelta tra la legge degli dei e quella degli uomini, ha sfidato Creonte, andando incontro al proprio destino.
A conclusione della sua testimonianza, introduttiva al libro “L’eredità di Antigone”, Emma Bonino precisa che è importantissimo ripercorrere la nostra storia e portare alla luce la corposa parte al femminile omessa e dimenticata: “Spero che diventi uno sprone forte per divenire tutti più attenti al presente, per valorizzare meglio quello che Qui e Ora si muove e si impegna in difesa della libertà”.
Pubblicato mercoledì 23 Dicembre 2015
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