Quando si vuole riflettere sulla storia politica e sociale della Repubblica italiana, bisogna necessariamente soffermarsi sulla sua figura e ricordare Nilde Iotti (Reggio Emilia, 10 aprile 1920 – Poli, 4 dicembre 1999) superba protagonista della storia italiana contemporanea. La cospicua bibliografia già esistente sulla vita e opere della Iotti, si è arricchita con un pregevole saggio a cura di Stefano Mangullo e Francesca Russo dal titolo “Nilde Iotti nella storia della Repubblica. Donne, politica e istituzioni” (Carocci Editore, 2021, pag. 196, Euro 21,00).
Il volume mette a disposizione degli studiosi gli atti del Convegno “Nilde Iotti nella storia della Repubblica” (Roma 22 ottobre 2020) organizzato e curato dalla Fondazione Gramsci e dalla Fondazione Nilde Iotti. Il filo conduttore delle riflessioni degli autori è la centralità politica delle donne attraverso la parità, l’emancipazione e l’uguaglianza, ma anche le riflessioni sulla società. Tematiche politiche che Nilde Iotti (all’anagrafe Leonilde Iotti) ha supportato nel suo lungo e travagliato iter politico e parlamentare.
Appare impossibile riassumere, in questo contesto, tutte le relazioni, le quali hanno una mirabile validità politica, morale e sociale. La vita e l’esperienza politica di Nilde Iotti si sviluppano nei momenti cruciali dell’Italia del Novecento, con evidenti fasi e aspetti di estremo interesse, oltre la possente e rilevante bibliografia di una donna di enorme rilievo politico e istituzionale e, anche la storia di una giovane donna che entra prepotentemente nella vita sociale e politica inizialmente nella sua Emilia, per poi spaziare le proprie attenzioni nel multiforme agone politico nazionale attraverso la sua militanza politica a favore delle donne e conseguentemente della assoluta parità di accesso, anche alla Magistratura del genere femminile.
Scrivono nella presentazione del volume i curatori Mangullo e Russo: “Nilde Iotti appartiene alla generazione di giovani che entrano nel Partito Nuovo provenienti dalle file della Resistenza e da quel momento la sua vicenda umana e politica si intreccia inestricabilmente con la parabola del PCI”. La biografia e i titoli bibliografici su Nilde Iotti sono densi di avvenimenti. Molte cose si possono scrivere sul suo percorso umano e politico.
Si tratta di una storia ricca di spunti e di riflessioni. Nel Nord Italia, come sappiamo, c’era il fenomeno di popolo rappresentato dalla Resistenza alla quale la Iotti partecipa in qualità di staffetta partigiana di orientamento comunista. Attivissima nei movimenti femminili, come nei Gruppi di Difesa della Donna; successivamente nell’UDI (Unione donne italiane), importante organizzazione femminile del dopoguerra che aveva come obbiettivo di creare la mobilitazione delle donne; ma è stata anche politicamente determinata e determinante nei lavori della Costituente di cui fece parte, componente della Commissione dei 75, incaricata della redazione e stesura della Costituzione.
La sua relazione sulla famiglia resta attuale ancora oggi. Essa ha contribuito a scrivere gli articoli 29, 30 e 31 della nostra Costituzione. Nilde Iotti ha anche ricoperto incarichi politici di assoluta preminenza europea diventando membro del Parlamento europeo dal 1969 al 1979.
In questo contesto, la Iotti in quanto parlamentare europea è riuscita, anche attraverso di altre deputate, ad arrivare a elezioni aperte, in cui i cittadini europei potevano eleggere i loro rappresentanti in modo da creare una effettività credibilità dell’istituzione europea.
A livello nazionale fu la prima donna presidente della Camera dei Deputati per ben 12 anni e 307 giorni (1979-1992). A soli 26 anni, nel giugno 1946, entrava nel palazzo di Montecitorio con altre ventuno deputate, ovvero le prime donne elette nel Parlamento italiano. Otteneva 15.396 voti nella XIV circoscrizione di Parma, Modena, Piacenza e Reggio Emilia; ebbe incarichi politici all’interno del Partito Comunista Italiano, del quale è stata una autorevole dirigente nazionale di spicco. La Iotti veniva eletta nella Direzione del PCI con il X congresso (Roma 2/8 dicembre 1962) e ha continuato a dare il suo apporto politico e dirigenziale fino al XX Congresso (Rimini, 31 gennaio – 3 febbraio 1991). Nella Direzione, attraverso i suoi interventi, scaturiva il suo alto profilo politico, che si concretizzava anche attraverso il dialogo tra le culture, che avevano contribuito alla stesura della Costituzione.
La Iotti, nel corso della sua lunga carriera politica si è sempre battuta per una giusta rivendicazione dei diritti delle donne. Esempio importante e significativo il suo apporto politico sulla introduzione della legge sul diritto del divorzio e l’aborto in Italia. Provvedimenti politici e sociali di assoluta priorità per il movimento delle donne.
Ma la vita personale di Nilde Iotti (donna politica e “pubblica”) è stata contrassegnata naturalmente anche da fattori sentimentali. Come la relazione amorosa con il segretario del PCI, Palmiro Togliatti, di 27 anni più anziano (già sposato precedentemente con Rita Montagnana e padre di Aldo). Una relazione divenuta pubblica nella contingenza dell’attentato del 1948. Questo legame veniva osteggiato all’interno del Partito. Ma Nilde Iotti ancora una volta, con la sua caparbietà e sfidando le convenzioni e i tempi continuava imperterrita la sua storia d’amore. Ancora una volta la personalità di Nilde Iotti prendeva il sopravvento nei confronti della società retriva e oscurantista e delle malelingue all’interno del suo Partito.
Scrive Luisa Lama. “Una storia certo insolita, contrastata e irta di difficoltà, nata tra un giovane donna e un uomo molto più maturo di lei. Anzi, un uomo che apparteneva a un’altra generazione, sposato, padre di un figlio problematico, leader del suo Partito e dirigente del comunismo internazionale”. Scrivono i curatori: “L’impegno per la difesa e l’attuazione dei principi costituzionali prosegue anche dopo il periodo di Presidenza della Camera e della Commissione bicamerale per le riforme costituzionali”.
Ma anche donna di cultura. Decise per esempio di aprire al grande pubblico, soprattutto a quello giovanile, la Biblioteca della Camera dei Deputati. Infatti il 14 dicembre del 1988 si inaugurava la “nuova” biblioteca della Camera, oggi intitolata a Nilde Iotti. Il 18 novembre 1999 con una lettera indirizzata al Presidente della Camera Luciano Violante, Nilde Iotti lasciava lo scranno parlamentare per motivi di salute, dopo cinquantatré anni di assidua attiva presenza politica. Morì nella notte del 3 dicembre 1999. Venne seppellita nel cimitero del Verano di Roma accanto a Palmiro Togliatti.
Nilde Iotti con la sua proficua e illuminante azione politica fatta di cultura, di dedizione ai temi del diritto di famiglia, delle pensioni alle casalinghe, deve necessariamente essere ricordata non solo negli anniversari nazionali, ma anche nella quotidianità della polis in questo momento di incipiente crisi di valori della “Repubblica dei partiti”.
Maurizio Orrù, esecutivo nazionale Anppia
Pubblicato mercoledì 10 Aprile 2024
Stampato il 30/10/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/terza-pagina/librarsi/nilde-iotti-una-vita-per-la-bella-politica/