Un’eredità ed una bellissima donna

Franziska zu Reventlow, Il complesso del denaro, Adelphi, Milano, 1983, p.128, € 8.

di Tiziano Tussi

Un libro fresco e gioviale. Si tratta del denaro e delle sue implicazioni. Ci gira attorno, oltre alla spasmodica ricerca dello stesso, anche la psicanalisi che nasce contemporaneamente alla storia tracciata nel testo. Una certa libertà di movimento e di legami, un caleidoscopio di individui, tipi e storie che non trovano mai in fondo soluzione, ma continuo riaccendersi proprio attorno ad esso, al denaro. Ne scaturiscono fissazioni, che dovrebbero essere studiate da psicologi che si sono fatti prendere dalla novità della psicoanalisi freudiana. Siamo in Austria all’inizio del secolo XX. La storia comincia e finisce – ma finisce poi veramente? – in un turbine di attese, a volte angosciate, a volte incoscienti, di una somma di denaro da una strana eredità. E nel frattempo la vita dei personaggi della storia continua a dipanarsi girando attorno a caratteri ben definiti quanto inconcludenti. L’autrice è una bellissima donna d’inizio secolo, una bellezza che fa a gara con la bellezza del denaro, perdente evidentemente al confronto. Un diletto, un piacere di lettura.

 

Pennellate di esistenza

Thomas Bernhard, Goethe muore, Adelphi, Milano, 2013, p. 111, € 11

di Tiziano Tussi

Un alto esercizio di stile letterario. Scrittura onirica ed allo stesso tempo presentissima nella carne dell’uomo che non capisce bene cosa sia essere in vita. Scontro genitori figli. Psicosi e nevrosi nel rapporto genitoriale e domande che i figli si fanno per cercare di capire cosa voglia dire essere messi al mondo. Un cinico sentire la vita anche nei momenti dell’amicizia persa e distrutta con la quale non si vuole avere più nulla a che fare, ma alla quale si pensa. Tutte tematiche presenti in storie brevi e sulfuree di Thomas Bernhard. Non si può fare ameno di rimanere estasiati dalla lettura dei suoi testi. In queste pennellate di esistenza che sono state raccolte per la prima volta in italiano da Adelphi troviamo il senso profondo della sua vita e del suo livore caustico. Un austriaco sui generis, un uomo eccezionale, che non conferma nessuna regola. Occorre fare uno sforzo per entrare nel suo modo di esporre, ma una volta dentro ci si trova estasiati. E viene voglia di leggere altro di lui. Nessun insegnamento ma tanta maestria, propria di un maestro che non ha, né vuole avere allievi.