Finché sono in vita teniamoci cari i testimoni della Shoah, come la senatrice a vita Liliana Segre, che in questo libro racconta la sua vita di ebrea sotto il fascismo e poi di deportata ad Auschwitz con il numero 75190. Dei 776 bambini italiani minori di 14 anni deportati, Liliana Segre è tra i soli 25 sopravvissuti.
La sua straordinaria attività di racconto pubblico su cosa è stato il razzismo nazifascista è da accompagnare anche con questo libro. Memorabile l’esergo in apertura: «Non siate indifferenti, non omologatevi e stupitevi del male altrui».
Liliana Segre, Il mare nero dell’indifferenza, People/Storie, Gallarate 2019
La storia di Franco Serantini ha alcune analogie con quella di Stefano Cucchi. Il giovane anarchico Serantini viene picchiato selvaggiamente dalla polizia durante la manifestazione contro un comizio del Msi il 5 maggio 1972. Nessuno in carcere (nemmeno un medico e un giudice) farà caso alle sue condizioni ormai irreparabilmente gravi e il 7 maggio morirà nel carcere Don Bosco di Pisa. Il Saggiatore ristampa il partecipe libro che Stajano scrisse nel 1976 e ne fa un simbolo civile del conflitto tra autoritarismo dello stato e libertà del cittadino. Ma si deve ricordare anche Per Serantini, una poesia di altissima intensità civile che gli dedicò Franco Fortini.
Corrado Stajano, Il sovversivo. Vita e morte dell’anarchico Serantini, Il saggiatore 2019
Con una copertina che sembra la citazione di un celebre manifesto pubblicitario di Aleksandr Rodchenko che, durante la Rivoluzione russa, invitava alla lettura, il libro di Balzano ci introduce all’essenza civile di alcune parole universali come “scuola”, “Resistenza”, “felicità”, “memoria”, “social”. Non solo la scoperta etimologica è ciò che appaga l’intelligenza, ma essa rivela un certo moto progressivo nel significato delle parole, un programma ‘politico’ ancora da compiere.
Si veda la parola “scuola”: riportata alla sua origine essa è scholè, ossia felicità dell’apprendere, che è quanto di più lontano possiamo immaginare dall’attuale visione imprenditoriale e meramente strumentale del sapere.
Marco Balzano, Le parole sono importanti. Dove nascono e cosa raccontano, Einaudi 2019
Tra i fondatori del Partito comunista italiano, espulso nel 1929 e poi in esilio in Francia, Angelo Tasca (1892-1960) scrisse nel 1938 per un pubblico straniero un libro che è diventato un classico per comprendere la genesi del fascismo in Italia. Si studia il fascismo nel suo divenire, non partendo da definizioni scolastiche e generali, ma nella sua storia e nelle sue differenze e variazioni da contesto a contesto storico, e ciò per cogliere ogni aspetto, manifesto o nascosto, del fascismo e dei fascismi.
In una bellissima pagina Tasca racconta che nel 1935 si poteva vedere un quadro che rappresentava Mussolini che, a cavallo come Napoleone ad Arcole, guidava le camicie nere all’assalto di Roma: per fortuna, scrive «per dimenticare quest’oltraggio all’arte e alla verità, vi era a poche centinaia di metri l’Esposizione di arte classica, ‘da Cimabue a Giotto’».
Angelo Tasca, Nascita e avvento del fascismo, Laterza 1965 (poi Bollati Boringhieri 2006)
Pubblicato giovedì 7 Marzo 2019
Stampato il 26/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/terza-pagina/librarsi/bottoni-n-5/