Ottavio Terranova, dirigente nazionale e regionale dell’Anpi, non è nuovo al cimento letterario. Pubblichiamo una sua breve e attualissima poesia in dialetto siciliano. Parla di una donna e parla una donna: “Fimmina sugnu”. In pochi, scolpiti versi, la volontà di emancipazione e l’urgenza di cambiare la società.
FIMMINA SUGNU E A FIMMINA
VOGGHIU FARI,
FIMMINA SUGNU, NUN SULU
PI FIGGHIARI,
ORA TU, PARRA CU MIA,
FRENA LA TO LINGUA,
FRENA LI TO MANU, PARRA
CU MIA, SULU CHIANU, CHIANU,
PARRA CU MIA E APRI LU TO
CORI, PARRA CU MIA, NUN SULU
DU TO AMURI,
FIMMINA SUGNU E A FIMMINA
VOGGHIU FARI, FIMMINA SUGNU
NUN SULU PI FIGGHIARI,
VOGGHIU CU TIA CANCIAARI
CHISTA SOCIETA’,
VOGGHIU PURU IU GIUSTIZIA
RISPETTU E PARITA’
FIMMINA SUGNU E A FIMMINA
VOGGHIU FARI
NUN SULU PI FIGGHIARI
Ottavio Terranova, coordinatore Anpi in Sicilia e membro del Comitato nazionale Anpi
Pubblicato mercoledì 29 Aprile 2020
Stampato il 22/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/terza-pagina/fimmina-sugnu/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Il regista Daniele Segre racconta com’è nata l’idea: un viaggio che passa per i GDD, sui quali si è svolto a Torino un convegno nazionale dell’ANPI, e narra una lotta per l’emancipazione femminile che continua anche oggi
La difficile vita di Ada Prospero Gobetti, vedova di Piero, assassinato dai fascisti. L’impegno combattente del suo unico figlio diciottenne. L’attesa di una svolta nella condizione della donna grazie alla Resistenza
Se genera indignazione la vicenda scoperta dalla procura di Trapani di presunte torture a detenuti commesse da agenti penitenziari, è il linguaggio di alcuni politici con insulti, attacchi, uso sconsiderato di termini offensivi in particolare verso i più fragili e i migranti, e non ultime le parole del sottosegretario alla Giustizia Delmastro (FdI), a mostrare un degrado progressivo che rischia di mettere in crisi i valori fondanti della Costituzione e dell’etica pubblica. Un professore di matematica e scienze che insegna nella Casa di reclusione Ranza (San Gimignano) si rivolge direttamente al vicepresidente del Consiglio e leader della Lega
Un ricco investitore vuole finanziare una rete suprematista internazionale che ha base negli USA. Ma se il munifico magnate è un giornalista d’inchiesta sotto copertura, la rete che incita all’odio è ben reale, ha radici in uno dei periodi più bui della storia contemporanea, è forte di donazioni da vertigine, e ha allungato i tentacoli in Europa (occupandosi anche dell’Italia per sostenere l’inferiorità genetica dei cittadini meridionali). Una teoria a uso di una precisa strategia politica e comunicativa, che può contare su un terreno tornato a essere molto fertile
Il 15 ottobre 1944, ottant’anni fa, nel paesino in provincia di Rovigo, Comune del Polesine di cui era stato sindaco Giacomo Matteotti, i militi della Repubblica sociale fucilarono 41 ostaggi rastrellati nel territorio circostante, di cui 25 minorenni, la maggior parte dei quali partigiani o antifascisti. Un’altra vittima venne uccisa nei giorni successivi. I carnefici saccheggiarono le loro case, mangiando e bevendo allegramente. Una strage che nella memoria pubblica si è voluta in parte scordare, od oscurare, forse perché a commetterla non furono i tedeschi ma italianissimi fascisti. L’elenco dei Martiri
Come raccontare la solitudine di un popolo che sprofonda nella morte sotto gli occhi del mondo? Anpi con la sua iniziativa di sostenere l’ospedale di Emergency a Gaza intende costituire un luogo dove il racconto sia testimonianza e alla testimonianza siano restituite umanità e la dignità di noi tutti. Un grande segno di speranza è anche la continua mobilitazione di sempre più vasti settori dell’opinione pubblica in ogni angolo del pianeta contro ogni guerra e per salvare il diritto internazionale dalle potenze che lo hanno sequestrato. Molti giovani ebrei sono in prima fila. Sono miei fratelli, dal mare al fiume unico destino
Quelle storie incise come macigni della memoria democratica fanno ora parte del Parco regionale dedicato e documentano che l’obiettivo non era eradicare la Resistenza ma lo sterminio scientifico, pianificato, di civili inermi. Possono essere consultate su MEMO, un progetto di ANPI nazionale aperto a tutte e tutti per raccontare con lapidi, monumenti, cippi, la lotta di Liberazione. Chiunque può contribuire alla sua realizzazione, scopri come fare
Palestina, Cisgiordania, e ora Libano. Quasi 50mila vittime
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