Chiesa
Dal latino “ecclesĭa”, proveniente dal greco “ekklesìa”, che trae origine da ek-klaleo: invitare, chiamare. Riunione di persone che hanno la stessa fede religiosa, ma anche luogo dove esse si riuniscono. Il termine “chiesa” si trova raramente nel Vangelo; possiamo citare la più significativa, ovvero la promessa di Gesù a S.Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra io fonderò la mia chiesa” (Matteo 16,18).
Chiesa Cristiana – Le origini della Chiesa Cristiana risalgono al I secolo. Probabilmente, all’inizio, fu considerata una setta ebraica. In un secondo tempo, tramite la predicazione di S.Paolo, vennero a formarsi anche diversi nuclei di “gentili”, ovvero persone di origine non ebraica, prevalentemente di cultura greca. Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme ad opera dell’imperatore Tito (70 d.C.), tali nuclei giudeo-cristiani vennero progressivamente estromessi dall’ebraismo, nel tentativo di riorganizzare le proprie strutture e basi religiose mentre le “Chiese dei gentili” continuarono a espandersi. L’insieme delle comunità che si costituirono in seguito alla predicazione degli Apostoli e di S.Paolo (eletto Apostolo per “eccellenza”) viene definita dagli storici “Grande Chiesa”. Essa confluirà, nel primo millennio, nella Chiesa Cattolica e Ortodossa.
Chiesa Ebraica o Giudaica – Dall’ebraico Yhudim lat “Judaeus”: chi vive secondo la vecchia legge di Mosè; altrimenti Ebreo, Israelita. I luoghi ebraici di preghiera e di studio, le Sinagoghe, hanno strutture diverse e stanze separate per la preghiera (il santuario principale), sale più piccole per lo studio e talvolta uno spazio adibito ad uso comunitario o didattico. L’ebraismo è una religione monoteistica. Il loro Dio è nominato Yahweh nel testo fonadamentale ovvero la Torah. Altre fonti della tradizione religiosa ebraica sono il Tanakh e la tradizione orale.
Il Giudaismo nasce con l’esilio a Babilonia, che segna la fine del regno di Israele. Dopo il ritorno dall’esilio, il Giudaismo crea nuove istituzioni: il Sinedrio e la Sinagoga, dove dottori della legge (scribi e farisei) acquistano sempre maggiore importanza. Dopo la distruzione del tempio, come citato in precedenza, rimase solo il gruppo dei farisei, che era rimasto fedele alla tradizione dei maestri. In quest’ambito si sviluppa la tradizione rabbinica, che distingue la Torah scritta, codificata nella Bibbia dalla Torah orale. Il rispetto della Torah prevede vari precetti; fra questi la circoncisione, la celebrazione del Sabato e divieti alimentari.
Chiesa Islamica – Islàm o Islamismo: dall’arabo islam significa rassegnazione, assoluto abbandono in Dio (da salama= rassegnarsi). Anche l’Islam è una religione monoteista che appare nella penisola Araba intorno al 620 d.C. nella cittadina della Mecca ad opera di Maometto (in arabo Muḥammad), considerato dai fedeli l’ultimo profeta di Dio (in arabo Allāh). Curiosamente, l’opera di Maometto tendeva a ribadire al mondo intero la Rivelazione, annunciata per la prima volta ad Adamo, il primo uomo.
L’Islam è la seconda religione del mondo per consistenza numerica, con circa 1,6 miliardi di fedeli, quasi il 23% della popolazione mondiale e vanta un tasso di crescita particolarmente significativo.
Clero
Dal latino Clerus proveniente dal greco κλήρος: ciò che tocca in sorte, distribuzione, parte ereditaria. Da questo il verbo “kleroychèo”, ottengo a sorte. Solo più tardi venne a significare il Corpo sacerdotale (deriv. Clericale, clerico=chierico). Secondo alcuni storici il termine venne associato ai Leviti, i quali vennero esclusi dalla spartizione delle terre fra le tribù di Israele, ma ebbero la parte per eccellenza, ovvero l’eredità di Dio. Altri pensano che tale termine derivi dal fatto che i primi cristiani chiamassero Klèros il ceto degli incaricati al governo della comunità, in quanto “eletti a sorte”, come anche i magistrati civili, detti per la stessa ragione Klèroti.
Quindi possiamo definire Clero il complesso delle persone che appartengono all’ordine sacerdotale di una religione o di una Chiesa.
Nella Chiesa Cattolica – Fanno parte del clero diaconi, presbiteri (sacerdoti) e vescovi, ossia quei cristiani che hanno ricevuto il sacramento dell’ordine sacro. Sono quindi escluse le suore e le monache. Il Cardinalato non è un ordine, ovvero non comporta l’amministrazione del sacramento (Vedi ad es. il Cardinale Mazzarino). Il termine clero può indicare anche la totalità degli ecclesiastici, con al vertice il Papa, poi i vescovi che hanno autorità sia sacramentale che politica su territori denominati diocesi.
Nell’Ebraismo – Esiste un corpo sacerdotale composto dai Kohanim e dai suddetti Leviti. Essi avevano il compito di gestire le offerte sacre all’interno del Tempio di Gerusalemme. Nell’antichità esisteva un Sinedrio di 70 anziani che poteva decidere sulle norme comportamentali; con la distruzione del Tempio e il successivo esilio tale pratica è diventata troppo complessa per essere applicata. Attualmente nelle sinagoghe e nelle scuole di ogni ordine e grado sono i rabbini e i “cantori” che rendono più agevole lo studio della Legge e la recitazione delle preghiere, ma non esiste una gerarchia rabbinica se non quella necessaria al coordinamento delle azioni dei diversi maestri.
Nell’Islam – Di tradizione sunnita, non esiste un clero vero e proprio: il ruolo direttivo in ambito religioso è svolto dagli esperti di diritto (faqīh e ulamā’), mentre l’autorità per la preghiera e la predicazione sono affidate agli Imam. Per gli Sciiti invece, esiste un clero i cui membri sono chiamati Ayatollah (“segno di Dio”).
Girolamo Borsellino, laureato in lingue, studioso dei linguaggi
Pubblicato venerdì 20 Novembre 2015
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