venerdì 6 Marzo 2020
La bella Italia che resiste
Grande successo delle giornate di tesseramento all’Anpi. Tanti giovani per la democrazia e la memoria attiva
venerdì 6 Marzo 2020
Grande successo delle giornate di tesseramento all’Anpi. Tanti giovani per la democrazia e la memoria attiva
sabato 15 Febbraio 2020
Una storia piemontese di Resistenza e di sangue. Fucilati quattro giovani garibaldini. Poco prima, torturati e impiccati tre esponenti di spicco del movimento partigiano e dato alle fiamme il paese. “Romolo” (o Romoletto) Fossati, Medaglia d’Argento, e “Remo” Gonella, entrambi di Racconigi. Ma a “Remo” ancora nessun riconoscimento
giovedì 13 Febbraio 2020
Il 21 febbraio a Cividale del Friuli presentazione del volume di Luciano Patat “La X Mas al confine orientale”
mercoledì 29 Gennaio 2020
Sesta edizione di “Una storia partigiana”, concorso letterario promosso dalla sezione Anpi “Bruno Terzani” di Lastra a Signa (Firenze) con il patrocinio dell’Amministrazione comunale
martedì 28 Gennaio 2020
Parla Carlo Greppi. “La storia sei tu – 1000 anni in 20 nonni”, illustrazioni di Marco Paschetta, Rizzoli, 22 euro, 204 pagine, 2019
martedì 28 Gennaio 2020
Pietre d’inciampo a Belgioioso (Pavia), ma anche a Brugherio e commemorazioni al Parco Nord Milano
martedì 28 Gennaio 2020
Il 17 novembre 1944 otto partigiani guidati dal “Tenente Giorgio”, dopo un’aspra battaglia, si arrendono a condizione di aver salva la vita. Invece due feriti sono assassinati a coltellate, gli altri sei saranno fucilati. Nello stesso giorno giustiziati presso Lovere altri due partigiani, i fratelli Pellegrini, Renato e Florindo, (“Falce” e “Martello”)
martedì 28 Gennaio 2020
Salvarsi accettando di collaborare con i criminali nazisti o rifiutarsi e consegnarsi a morte certa? Un interrogativo che riguarda la capacità di ogni uomo di agire secondo quel che ritiene il suo dovere e la sua coscienza. “È tempo di affrontare anche gli argomenti che scottano. Quello spazio è una zona grigia, non è un deserto”, diceva Primo Levi
martedì 28 Gennaio 2020
Massimo Gizzio, giovane intellettuale antifascista, viene colpito a Roma da quattro proiettili da una squadraccia. Nel dopoguerra tanti processi, nessuna condanna: la Corte appura le responsabilità degli imputati e li assolve in blocco