Una cabina elettrica in cemento, nascosta tra gli alberi, e di solito ignorata dallo sguardo dei passanti è divenuta, grazie al pennello dell’artista vicentino Osvaldo Casanova lo scrigno della memoria di una città che vuole ricordare e rendere omaggio a Giacomo Matteotti.
L’opera realizzata con colori acrilici, in soli cinque giorni, segue la lapide commemorativa inaugurata alla presenza del sindaco, Giacomo Possamai, lo scorso 10 giugno sull’altro lato della piazza (bocciata dal precedente Consiglio comunale) nel giorno del centenario della morte, per dare rinnovata energia a quella collocata già nel 1945 in ricordo della tragica data del rapimento e uccisione.
Sulla nuova opera, l’assessore alle politiche giovanili di Vicenza, Leonardo Nicolai, ha spiegato la decisione di utilizzare la street art perché “forma espressiva” e ha auspicato che tale forma di arte “sia sempre più presente sui muri della nostra città”. Il consigliere delegato alle funzioni di Coordinamento organizzativo delle iniziative per le Celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti, Massimo Bordin, ha aggiunto: “Il murale è un linguaggio artistico, nuovo e contemporaneo, che parla ai giovani e alle generazioni future. Dedicare un murale a Matteotti dimostra la volontà di questa amministrazione di fare memoria dei suoi valori democratici e di giustizia sociale, valori che sono anche alla base delle nostra Costituzione repubblicana”.
I muri della cabina sono stati puliti a tempo di record e poi l’artista ha iniziato a tracciare i disegni sulle tre facciate della struttura e raccontare, con altrettante vignette, il periodo intercorso dal suo discorso in Parlamento del 30 maggio 1924 al rapimento da parte dei sicari fascisti.
Stefano Coletta, insegnante
Pubblicato domenica 15 Dicembre 2024
Stampato il 16/12/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/vicenza-quando-la-street-art-diventa-memoria-antifascista/