Non è che tutto cominci il 3 febbraio 2018. Basta tornare al dicembre 2011, quando, Gianluca Casseri, 50 anni, neofascista vicino a CasaPound, ammazza a colpi di pistola due senegalesi a Firenze.
Poi c’è una innumerevole quantità di aggressioni nei confronti di migranti stranieri, che vede quasi sempre protagonisti militanti di organizzazioni neofasciste.
Ma il 3 febbraio 2018 c’è il salto di qualità. Dopo l’orrendo omicidio, a Macerata, della giovane Pamela Mastropietro, il neofascista Luca Traini, già candidato nel 2017 nelle liste della Lega Nord per il consiglio comunale di Corridonia, (MC), a bordo di un’Alfa 147 spara all’impazzata ferendo sei nigeriani.
Poi è un sanguinoso continuum.
Il 4 marzo a Firenze il senegale Idy Diene è ucciso a rivoltellate, da Roberto Pirrone, un pensionato 65enne che dichiarerà di essere uscito di casa con l’intenzione di suicidarsi ma di aver cambiato idea.
Il 2 giugno nella campagna di San Calogero (Vibo Valentia) il sindacalista maliano Soumayla Sacko viene ucciso a colpi di fucile. E in seguito i casi aumentano a distanza ravvicinata dal Nord al Sud Italia. Li elenchiamo a partire dalla fine di luglio.
1 – Vicenza, 26 luglio
A sparare dal suo terrazzo è un 40enne. Il suo obiettivo, un operaio di origine capoverdiana, dipendente di una ditta di impianti elettrici. Sta lavorando a 7 metri di altezza, su una pedana mobile, quando è colpito alla schiena. Lo sparatore si giustifica con i carabinieri sostenendo di aver sbagliato mira mentre tentava di prendere un piccione.
2 – San Cipriano d’Aversa (Caserta), 26 luglio
Pieno centro del paese. Un colpo di pistola ad aria compressa ferisce al volto un immigrato della Guinea, richiedente asilo, ospite in un centro di accoglienza. La vittima racconta di essere stato avvicinato da due ragazzi in moto che hanno poi fatto fuoco.
3 – Roma, 17 luglio
Sono le due del pomeriggio. Un ex dipendente del Senato vuole provare un’arma ad aria compressa, così si affaccia dal suo terrazzo, al settimo piano di un edificio in zona Cinecittà, e spara. Colpisce una bambina rom di 13 mesi in braccio alla mamma. L’uomo dirà di non aver mirato a nessuno in particolare, non si sarebbe neppure accorto di aver ferito la piccola.
4 – Latina, 11 luglio
Le vittime ancora due nigeriani, 26 e 19 anni. Stanno aspettando l’autobus per Latina Scalo. Sono raggiunti da una serie di colpi esplosi da un’auto scura. “Sembra chiara la matrice discriminatoria”, il commento del sindaco Damiano Coletta.
5 – Forlì, 5 luglio
Un ivoriano di 33 anni è sulla sua bici. Lo affianca un’auto, da un finestrino spunta una pistola modello softair. un colpo gli buca la pancia.
6 – Forlì, 2 luglio
Ad essere ferita a un piede è una donna nigeriana. Non denuncia subito l’accaduto perché ha paura e l’episodio viene fuori a distanza di giorni, solo quando la donna decide di presentarsi ai carabinieri.
7 – Napoli, 20 giugno
Viene ferito alla pancia lo chef maliano Konate Bouyagui, 22 anni, da tempo in Italia con regolare permesso di soggiorno. Sta tornando a casa, nella zona di Corso Umberto. A sparare sono due ragazzi a bordo di una macchina. La vittima dice ai poliziotti “C’è un clima di intolleranza contro le persone di colore per colpa della campagna elettorale basata sulla propaganda contro gli immigrati”.
8 – Caserta, 11 giugno
È sera. Due ragazzi del Mali, Daby e Sekou, ospiti di una struttura Sprar del Comune, vengono raggiunti da una raffica di colpi di pistola ad aria compressa. I proiettili arrivano da una Panda nera. Uno dei due giovani, Daby, viene ferito all’addome. Alla polizia racconta che gli aggressori erano tre e inneggiavano a Matteo Salvini: un’incursione armata, seppure con una softair, che ricorda quella di Traini.
Pubblicato venerdì 27 Luglio 2018
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