E quando mai l’hai vista una sera così,
di lumi che s’incendiano sopra questa stazione alta della vita, della storia
che si sminuzza in pianti, orrori, frane
della mente, e ci inghiotte… Ma tu resta fedele a ciò che è giusto, al vero che non può mentire, sii fedele, sì, sii fedele e basta

Sono le parole di Giancarlo Pontiggia, uno dei sedici poeti, italiani e tedeschi, che hanno partecipato al progetto artistico che illumina il parco di Sant’Anna di Stazzema per il Natale 2024. “Illumina” perché i versi, trasformati in parole di luce, fino al 7 gennaio vengono proiettati ogni sera sui luoghi dell’eccidio in cui morirono 560 persone.

Solo con l’amore”; “La guerra è il contrario della legge”; “Io respiro con voi”; “È vivo nell’orrore”, “Angeli, angeli, angeli ovunque” si leggono sull’erba degli spiazzi del paese, sulle case, sulla chiesa e sul percorso che sale al monumento in ricordo delle vittime. Anche quest’ultimo ospita la proiezione luminosa di parole che hanno la potenza di rompere il buio e trasformare il ricordo in pensiero vivo, in umanità. E speranza. “Dare ai giovani il potere di riscrivere il futuro” non a caso sono le parole scelte dal padrino del progetto artistico, lo scienziato Riccardo Valentini, Premio Nobel per la Pace con il Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC).

L’istallazione si intitola “SantAnna di Stazzema si illumina di Pace” ed è l’ultima opera di Marco Nereo Rotelli, artista della luce, realizzata in occasione dell’ottantesimo anniversario della strage nazifascista: “Sant’Anna di Stazzema è un luogo di autentica verità, una verità drammatica che non può non indurre in noi esseri umani l’abbandono di ogni aggressività, per un vero sentire. La pace si costruisce a partire dai luoghi quotidiani e condivisi, dai segnali e dai segni di attenzione e cura per la memoria”, spiega Rotelli. Così i poeti che hanno accettando di donare i loro versi per la realizzazione dell’opera sono stati invitati ad unirsi per trovare una via possibile per “la pace e lamore verso l’altro” e promuovere, attraverso la loro arte, il concetto di “rispetto”.

Sono Gemma Bracco, Valentina Colonna, Maurizio Cucchi, Alba Donati, Nahid Ensafpour, Anja Kampmann, Maurizio Gregorini, Fabrizio Iacuzzi, Domenico Lombardi, Valerio Magrelli, Roberto Mussapi, Giancarlo Pontiggia, Loretto Rafanelli, Massimo Silvotti, Antje Stehn ed Emilio Zucchi.

E anche Eugenio Montale, citato in uno dei componimenti poetici: “Questo è l’avanspettacolo dell’inferno”. Rotelli, scultore e pittore di fama internazionale, negli anni ’90 ha indirizzato la sua ricerca artistica verso i materiali che emanano luce, e sull’uso della luce in una commistione di parole e poesia.

La sua prima istallazione luminosa è a Gibellina: illumina il Cretto di Alberto Burri per un concerto di Franco Battiato con le parole di Edoardo Sanguineti. Negli anni sono arrivate l’illuminazione del Pétit Palais di Parigi, l’istallazione permanente “Constellation” al Living Theatre di New York, le “Golden Doors” agli Champs-Élysées sempre a Parigi e “Save the poetry” per l’Espace Culturel Luis Vitton. E ancora: “Le pietre sono parole” a Milano, “Poetry a glass Garden” a Venezia (con il contributo di quattro poeti internazionali: Adonis dalla Siria, Yang Lian dalla Cina, Víctor Rodriguez Núnez da Cuba, e lo scrittore Mark Axelrod dagli Stati Uniti), l’opera di luce per il Millenario di San Miniato a Firenze, “Sole non Soli” al parco City Life di Milano.

Il progetto per Sant’Anna di Stazzema nasce da un ricordo dell’artista in occasione dell’incontro con l’amministrazione comunale di Stazzema per la donazione di un’opera: “Nino, il bagnino dello stabilimento balneare dove ogni estate vado a Forte dei Marmi, mi chiese di fare qualcosa per il suo paese, Stazzema. E me lo chiese con gli occhi che brillavano. Quegli occhi che brillano per l’amore per il proprio Paese e per la commozione per il dolore vissuto li vedevo anche in quel momento, scrive Rotelli. Alla mente mi tornò un discorso fattomi da Michele Morabito, Direttore del Parco della Pace, un anno prima, che mi diceva di quanto un’opera può illuminare il cuore. È iniziato tutto così: ringrazio i poeti, le istituzioni che hanno creduto al progetto e tutte le persone a cui brillano gli occhi quando parlano di Sant’Anna”. L’opera donata è una scultura realizzata per una personale a Palazzo Reale di Milano: un monolite in marmo nuvolato di Carrara, facente parte della serie “Le Pietre sono parole” con un verso donato dal Premio Nobel per la Letteratura Derek Walcott: My light was clear; it defined the fallen / schism of the starfish”. Al Museo Storico di Sant’Anna, accanto alle testimonianze dei sopravvissuti alla strage, per tutte le feste natalizie sarà possibile visitare anche una mostra con bozzetti e pitture di Rotelli e gli scritti originali inviati dai poeti.

L’artista Marco Nereo Rotelli. Sullo sfondo il suo studio di Milano

A disposizione dei visitatori ci sarà il catalogo con le poesie e gli scritti degli organizzatori sul progetto artistico: Comune di Stazzema, Parco Nazionale della pace di Sant’Anna, Art Project col patrocinio del Goethe-Institut Mailand. La luce è il contrario dell’oblio a cui la vicenda di Sant’Anna di Stazzema era stata condannata da chi per anni a questo luogo ha negato giustizia e riconoscimento istituzionale”, ha scritto Michele Morabito, direttore del Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema.

Il bassorilievo sull’eccidio del 1944

Sant’Anna  continua Morabito  è un luogo di per sé unico, capace di parlare alle coscienze, di tormentarle e allo stesso tempo dare serenità. Se le vittime di Sant’Anna ci parlano di amore e perdono forse anche tutti noi possiamo fare un piccolo gesto quotidiano per dare concretezza alla finalità del Parco Nazionale della pace di costruire un mondo senza più guerre, in cui i conflitti e la sopraffazione non siano più lo strumento di risoluzione delle controversie internazionali”.

Sara Lucaroni, giornalista e autrice di libri tra cui, nel 2024, di “La luce di Singal. Viaggio nel genocidio degli Yazidi”, in precedenza “Sempre lui. Perché Mussolini non muore mai”, “Il buio sotto la divisa. Morti misteriose tra i servitori dello Stato”; è inoltre vincitrice di premi, quali nel 2023 il premio giornalistico nazionale “La matita rossa e blu”