“Il congresso della più importante associazione di Resistenti in Europa”. S’intitola così, semplicemente, l’album fotografico dedicato ai quattro giorni di Rimini e pubblicato su un noto social network da Michel Jaupart, Amministratore principale dell’Istituto belga dei Veterani. Michel, le Associazioni di Resistenti in Europa le conosce e le frequenta quotidianamente – nel suo prezioso lavoro di Memoria attiva – e le sue parole sono un impagabile riconoscimento per l’ANPI. E se i vocaboli sono lusinghieri, ancor più incoraggianti sono i fatti.
L’Istituto dei Veterani non ha esitato un secondo ad accettare l’invito dell’ANPI al 16° Congresso Nazionale; tre collaboratori di Michel hanno caricato in un furgone i 50 pannelli della Mostra sulla Resistenza europea e hanno viaggiato 4 giorni per portarli a Rimini, montarli ed assistere i Delegati rispondendo alle loro domande, guidandoli tra le Resistenze in Europa, fornendo informazioni sulla carta dei campi di sterminio ed i programmi pedagogici per le scuole.
Jean Cardoen è il curatore della mostra assieme al Prof. Ulrich Schneider, Segretario Generale della FIR, la Federazione Internazionale dei Resistenti. Dopo aver rilasciato un’intervista alla RAI mi offre un caffè e con il sorriso mi dice “Sai, in realtà, la Mostra è tornata a casa”.
Al mio sguardo un po’ stupito risponde disarmante: “L’idea di un Esposizione sulle Resistenze in Europa è nata 6 anni fa, passeggiando sul lungomare di Ancona durante la Festa Nazionale dell’ANPI. Fu allora che, osservando l’impegno di tutti i volontari, dialogando con i Veterani Albanesi e dell’ex Jugoslavia, i giovani antifascisti tedeschi ed i ragazzi italiani pensammo fosse necessario colmare un vuoto, dedicando a tutte le Resistenze uno strumento storico e di diffusione”. Il risultato è a Rimini, dopo essere stata inaugurata al Parlamento Europeo in presenza di Carlo Smuraglia ed aver già girato mezza Europa.
Ma il Congresso è tanto altro ed i vari interventi che toccano le realtà non solo dell’Associazione, ma quelle di tutti i giorni, le sfide e le necessarie prese di posizione lasciano stupiti i nostri amici belgi, nonostante il rapporto con l’ANPI sia ormai di lunga data e l’Istituto abbia partecipato a tutte le Feste Nazionali ed a vari eventi.
“È un’associazione viva, che si confronta al suo interno e che si fa carico non solo della memoria, con l’iniziale minuscola, ma anche di quella che ha una emme maiuscola davanti, quella che non si limita a tutelare i valori della Resistenza ma vuole che essi siano sempre presenti e che – vivendo nel presente – si batte perché essi siano applicati”.
La presenza di tanti giovani delegati è un segnale importante, qualcuno è un viso conosciuto (al Congresso hanno partecipato molti “ragazzi/e del Treno del 1000”, che Michel, Jean e Steve hanno incontrato in passato), tanti altri si avvicinano al tavolo dell’Istituto per parlare della Mostra e finiscono per discutere, in francese, inglese, tedesco, di antifascismo. “Altre associazioni europee hanno, almeno formalmente, cercato di aprire ai giovani, ma l’ANPI è la sola in cui antifascisti che hanno la stessa età che avevano i partigiani quando combattevano intervengono, discutono e dialogano alla pari con i Veterani, portando il loro contributo ed essendo ascoltati”.
Al Congresso si parla di lavoro, di mafia, di lotta all’omofobia come impegno antifascista, di parità di genere come questione democratica, di scuola ed educazione all’Antifascismo e alla democrazia; i contributi di chi si avvicenda al microfono – a prescindere dall’età – esaminano i problemi di un’Europa in involuzione, propongono soluzioni concrete e dimostrano, anche con “enfasi italica”, mi si fa notare sorridendo, che la Memoria non si difende solo con lo sguardo al passato, ma soprattutto con quello al presente ed al futuro.
Rileggendo gli appunti presi a Rimini, gli spezzoni di conversazione con osservatori “terzi” e confrontandoli con le sterili polemiche di qualche giorno dopo, sembra di aver vissuto due congressi diversi. Uno vero – fatto di donne e uomini che dimostrano con le loro azioni ed il loro impegno la vitalità dell’ANPI – ed uno virtuale, guardato con il prisma deformante della peggiore disinformatja, in cui tutto quanto visto ed apprezzato da chi oggettivamente osserva dall’esterno non ha meritato nemmeno “un rigo in cronaca”.
Ma stiamo già parlando dell’edizione in italiano della Mostra e del suo catalogo – che è andato a ruba al Congresso – del viaggio “Alle radici dell’Antifascismo” con un gruppo di insegnanti belgi ed italiani, della prossima edizione del Treno dei 1000 e di tanti altri progetti europei, consci che, ancora una volta, abbiamo saputo stupire chi vuole conoscerci.
“È stato un bel Congresso”, mi dice Jean prima di ripartire per Bruxelles… Sì, sono d’accordo, è stato un gran bel Congresso Nazionale!
Filippo Giuffrida, giornalista, Presidente ANPI Belgio, membro del Comitato Esecutivo della FIR in rappresentanza dell’ANPI
Una mini-galleria fotografica (clicca sulle immagini per ingrandirle e per leggere la didascalia)
Pubblicato mercoledì 1 Giugno 2016
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