Sembra che gli ascolti, in quelle ore, si siano più o meno raddoppiati.
Chi, fra il 24 e il 25 novembre, si era sintonizzato sulle frequenze di Radio Articolo1, la radio della Cgil nazionale, o navigava nel sito dell’ANPI nazionale o sulle pagine di questo periodico online, si imbatteva nella “staffetta”, un nome simbolico ed evocativo di una interessantissima iniziativa di comunicazione assunta dall’ANPI nazionale, in collaborazione e con la partecipazione (determinante) di Radio Articolo1, in particolare nelle persone di Roberta Lisi e del direttore Altero Frigerio, che non si sono risparmiati per la piena riuscita della complessa esperienza.
Si è trattato in sostanza di una maratona radiofonica e online durante cui decine di personalità si sono alternate al microfono per motivare le ragioni del loro No al referendum e, con loro, attraverso appositi collegamenti, hanno riportato motivazioni, esperienze ed emozioni i rappresentanti ANPI di tante città d’Italia.
Tutto è iniziato alle 9 di mattina del 24 novembre dallo studio di via dei Frentani a Roma con il sax di Nicola Alesini (lo stesso che ha concluso l’iniziativa del giorno successivo al teatro Brancaccio) che ha dato il metaforico fischio d’inizio alla sequenza di collegamenti, avviata immediatamente dopo dalle parole di Carlo Smuraglia in diretta telefonica da Milano.
È così che intellettuali, costituzionalisti, persone del mondo della cultura e dello spettacolo hanno portato in modo originale il loro contributo davvero prezioso in questa fase finale di campagna referendaria, onorando il sottotitolo della “staffetta”, che rappresenta la bandiera dell’intera iniziativa: “La sovranità appartiene al popolo”.
Riportiamo alcune registrazioni della lunghissima trasmissione, che danno un’idea della complessità e della serietà dell’iniziativa e contribuiscono ad arricchire una virtuale ed oramai gigantesca banca-dati delle idee e delle ragioni del No.
Rimane, al di là della stessa scadenza referendaria, un’esperienza di grande interesse comunicativo, che conferma la giustezza della scelta dell’ANPI di interessarsi sempre più specificamente alla funzione dei media contemporanei per diffondere i suoi messaggi e per creare nuovi collegamenti sociali e generazionali nel vastissimo mondo dell’antifascismo italiano.
Pubblicato venerdì 2 Dicembre 2016
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