28 agosto 2018. A Milano, mentre Matteo Salvini si incontrava con Victor Orbán, migliaia e migliaia di cittadini hanno manifestato contro ogni razzismo. Una risposta popolare di grandi dimensioni che attesta il malessere in continua espansione nei confronti della politica del ministro dell’Interno verso i migranti e della conseguente diffusa xenofobia causata da questa politica. Sta nascendo una resistenza nuova, come ha sostenuto qualcuno dal palco?
Di certo cresce una diffusa protesta di base che già negli stessi giorni si era manifestata a Catania, quando migliaia di persone avevano presidiato il porto davanti al quale non poteva attraccare la “Diciotti” per ordine del Governo.
L’iniziativa di Milano (fra i promotori l’Anpi provinciale) può essere il detonatore di una mobilitazione progressiva delle forze democratiche, antifasciste e antirazziste del Paese.
“Anche l’Italia – afferma Roberto Cenati, presidente dell’Anpi provinciale di Milano – è investita da una pericolosa deriva razzista xenofoba e antisemita. Non solo si ripresentano termini come quello di “razza” che pensavamo fossero definitivamente scomparsi, ma si assiste ad un crescendo di azioni intimidatorie e persino di aggressioni a sfondo razziale. Ci sono persone a cui si mette in testa che le ideologie nazifasciste e razziste sconfitte dalla Resistenza italiana ed europea siano ancora oggi la risposta alle problematiche attuali, scaricando su chi fugge dalle guerre e dalla fame la responsabilità della crisi della società contemporanea: è la ricorrente teoria del capro espiatorio”.
Ed è significativo che la manifestazione si sia svolta proprio nella metropoli lombarda: “l’incontro tra Salvini e Orban. Due muri a confronto – continua Cenati – e un ‘idea nazionalista dell’Italia e dell’Europa che non ci appartiene e che si contrappone ai principi sanciti dalla Costituzione repubblicana, ai trattati internazionali e alla natura stessa dell’Unione Europea nata per guardare ai bisogni e alle sofferenze della gente. Milano città multietnica, solidale e accogliente ha risposto con una ampia e unitaria manifestazione al provocatorio incontro. Da Milano capitale della Resistenza, partirà sempre la risposta più ampia e unitaria possibile, sul piano della mobilitazione e dell’iniziativa culturale per contrastare la sempre più pericolosa deriva razzista, xenofoba e antisemita”.
Questo revival di muri, razzismi, xenofobie, rancori, violenze – non c’è quasi giorno senza un’aggressione a sfondo razziale – avviene nell’anno anniversario delle leggi razziste, ottant’anni fa, di questi tempi.
Intanto si preparano le altre iniziative: dalla nascita di un coordinamento nazionale antirazzista il 29 agosto , all’iniziativa, sempre a Milano, di domenica 30 settembre, organizzata da Anpi, Aned e Sentinelli di Milano, alla Marcia della Pace, la Perugia Assisi, del 7 ottobre.
La manifestazione di Milano del 30 settembre è stata promossa da questo appello dei promotori: “Un segno rosso contro l’odio. Non è il momento dell’intolleranza. Non è il momento dei muri, ma dei ponti.
Saremo in piazza per raccontare un clima che non si è creato improvvisamente: da anni si prepara e si alimenta in tutta l’Europa, e in alcuni Paesi in particolare, una deriva razzista, sessista, xenofoba e antisemita. Da anni si seminano e si alimentano, nel nostro paese, odio e rancore. Ora, però, registriamo l’inasprimento di una violenza verbale e fisica senza precedenti, che pare non conoscere più argini. Nel mirino ci siamo finiti in tante e in tanti. Noi antifascisti, noi donne, noi migranti, noi omosessuali e trans, noi che non ci dimentichiamo che proprio ottant’anni fa l’Italia conosceva la vergogna delle leggi razziste.
Noi che ogni giorno ricordiamo che il nazifascismo, con il suo bagaglio razzista e antisemita, è stato sconfitto 73 anni fa. Noi, oggi che non girano (ancora) simboli per marchiarci, sentiamo ugualmente il peso di questa intolleranza montante. Il 30 settembre, in Piazza del Duomo, parleremo di diritti faticosamente conquistati e di diritti ancora negati. Parleremo di libertà.
Dei nuovi cittadini e di tutte le famiglie. Delle donne, delle persone di tutti gli orientamenti sessuali, politici e religiosi. Parleremo del nostro presente, fatto di esperienze concrete di integrazione e solidarietà, di diversità e mescolanze. Ricorderemo che la Resistenza ha una dote: quella di non invecchiare, e lo faremo contemporaneamente ad altre città, ad altri luoghi simbolici come i porti, la cui chiusura è il simbolo di una politica dell’odio che non ci appartiene. Con tutta la forza pacifica della solidarietà. Lo faremo in tante e in tanti.
Lo faremo vestiti di rosso”.
Il video girato da Vista Agenzia Televisiva Nazionale sulla manifestazione di Milano del 28 agosto
Pubblicato venerdì 7 Settembre 2018
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