Non abbiamo notizia di precedenti schiaffi alla storia, alla memoria democratica, e anche alle istituzioni della Repubblica Italiana. A Torano, frazione di Borgorose, Provincia di Rieti, non esiste più una via intitolata a Sandro Pertini, partigiano Medaglia d’Oro al Valor Militare, padre Costituente, Presidente della Repubblica Italiana dal 1978 al 1985.
Un brutto risveglio per l’Anpi locale che con i suoi iscritti aderendo all’iniziativa promossa a livello nazionale dall’associazione dei partigiani Strade di Liberazione aveva indicato proprio via Sandro Pertini tra i luoghi dove deporre un fiore. Era un dovuto omaggio al Presidente partigiano e uno dei Capi dello Stato più cari agli italiani. L’appuntamento, nel rispetto delle norme anticovid, era stato indicato nella locandina realizzata dal Comitato provinciale Anpi e diffusa da tutta la stampa del territorio.
Ebbene, ad appena tre giorni dal 25 aprile quella via ha cambiato nome, documentato da una targa dedicata a Nazario Sauro. «Una scelta da parte dell’Amministrazione comunale inaccettabile», insorge il vice presidente dell’Anpi provinciale reatino, Cosmo Bianchini.
A mostrare indignazione anche moltissimi dei settecento cittadini della frazione di Torano, sgomenti per una metamorfosi che “non c’entra niente con la nostra storia di territorio”. Qualcuno rammenta pure che quella strada dedicata a Pertini fu voluta fortemente e a spendersi era stato un ufficiale degli alpini, combattente nella Seconda guerra mondiale.
Affonda Bianchini: «Non conosco, ma “capisco” i motivi di questo repentino cambiamento della toponomastica, sicuramente sotto il profilo amministrativo sarà tutto ineccepibile, ma la scelta è assolutamente inammissibile e sono del tutto fuori luogo modalità e tempistica dell’intervento, tre giorni prima della Festa della Liberazione dal nazifascismo».
L’Anpi di Rieti ha comunque confermato luogo e orario per posare un fiore simbolo di libertà e democrazia alla ormai ex via Sandro Pertini e sta predisponendo un esposto alle autorità competenti per avere chiarimenti sull’iter della modifica dell’intitolazione della strada. «È cosi difficile ricordare che se oggi ci sono molte libertà individuali e collettive fu perché nel 1945 vinsero gli antifascisti e i partigiani?» ragiona il vicepresidente provinciale Anpi.
A parlare da sé alla cittadinanza è la motivazione della Medaglia d’Argento al Merito Civile nel 2005 conferita alla Provincia di Rieti, di cui è presidente proprio il sindaco della frazione borgorosese di Torano.
Recita la motivazione dell’onorificenza: “La Comunità provinciale del Reatino resisteva, con fierissimo contegno, all’accanita furia delle truppe tedesche accampate sul suo territorio, altamente strategico per le immediate retrovie del fronte di Cassino, e partecipava, con indomito spirito patriottico ed intrepido coraggio, alla guerra di Liberazione, sopportando la perdita di un numero elevato di eroici concittadini e la distruzione di ingente parte del suo patrimonio monumentale ed edilizio”.
Ma chi era Nazario Sauro? Un irredentista, nato a Capodistria nel 1880, volontario nella Regia Marina allo scoppio della prima guerra Mondiale, caduto a Pola nel 1916 e nel 1919 venne decorato con MdOVM alla memoria. Tra le molte azioni a cui partecipò Wikipedia riporta quella a bordo del cacciatorpediniere Zeffiro comandato da Costanzo Ciano. Cioè il padre di Galeazzo, futuro genero di Mussolini.
Pubblicato venerdì 23 Aprile 2021
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