https://www.gazzettadiparma.it/news/italia-mondo/516529/ i-vertici-m5s-si-ragiona-sull-impeachment-di-mattarella.html

Sera del 27 maggio. Milioni di italiani ascoltano, più o meno esterrefatti, la telefonata in diretta di Di Maio a Fazio, in cui si chiede l’impeachment del Presidente della Repubblica in base all’articolo 90 della Costituzione che prevede la messa in stato d’accusa solo per alto tradimento e per attentato alla Costituzione. Sui socialnetwork si scatenano immediatamente i “leoni da testiera” con irriferibili offese a Mattarella. La crisi – e che crisi! – trasuda dalla politica alle istituzioni in modo dirompente e traumatico. Pochi giorni dopo, la clamorosa retromarcia: si ritira la richiesta di impeachment. Ma la frittata oramai è fatta. Il 28 maggio, di prima mattina, la Presidente nazionale dell’Anpi Carla Nespolo, rilascia una dichiarazione alle agenzie. Poco dopo, tanti altri.

Ecco Carla Nespolo: “Il Presidente della Repubblica ha rispettato i doveri affidatigli dalla Costituzione. La richiesta di metterlo in stato di accusa è perciò un atto grave e pericoloso perché può dare spazio a spinte eversive in una fase molto delicata della vita del Paese. Oggi c’è un vero e proprio allarme democratico. Faccio appello a tutte le forze politiche che hanno a cuore la tenuta civile dell’Italia e la saldezza delle Istituzioni, a tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro opzioni ideali e dalle loro scelte elettorali, alla massima unità a difesa della Repubblica antifascista e della Costituzione. L’Anpi – conclude Carla Nespolo – esprime piena solidarietà al Presidente Mattarella”.

È poi la volta dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo: “Caro Presidente, desideriamo manifestarle la nostra viva preoccupazione per il perdurare di una crisi politica e istituzionale che ha pochi precedenti nella storia della nostra Repubblica. Intendiamo ribadire con forza il nostro impegno a difesa della Costituzione che fissa con chiarezza ruolo e prerogative del Presidente della Repubblica e delle Istituzioni democratiche”.

“Se è pienamente legittimo avere ed esprimere opinioni e valutazioni politiche differenti, va senza alcuna incertezza difeso e riaffermato il diritto e il dovere del Presidente della Repubblica di esercitare, in trasparenza ed autonomia, le proprie funzioni costituzionali”. “Ci permettiamo, inoltre, di sottolineare l’urgenza di decisioni rapide per l’economia e il lavoro. C’è un Paese reale che ancora soffre per le conseguenze della crisi economica degli ultimi dieci anni. Per questo pensiamo che le attese e gli interessi di lavoratori, pensionati, giovani e disoccupati debbano essere messe al primo posto nell’agenda istituzionale e politica del Paese”.

Interviene con un lungo comunicato Don Luigi Ciotti. Ne riportiamo ampi stralci: “Del Presidente Mattarella, conosciamo il suo spessore e la sua integrità morale, la sua concezione alta e disinteressata della politica e la sua capacità di ascolto. È una persona di cui dovremmo essere fieri. Il presidente è una persona seria, ha pagato sulla sua pelle un prezzo non indifferente nella sua vita ed è un uomo che ascolta molto.Vederlo attaccato con tale violenza e volgarità ci indigna e ci addolora. Ha applicato appieno l’articolo 92 della Costituzione e la sentenza della Consulta che gli dà il diritto di persuasione. C’è bisogno che in questo Paese ci diamo una mossa di più tutti, perché, in fondo, a tradire la Costituzione non è stato Mattarella, siamo stati anche noi: c’è chi freme per i cambiamenti, e noi avremmo dovuto lottare di più per loro in questi anni. Il vero regime oggi è quello che nasce dall’anestesia della coscienza”.

Don Luigi Ciotti

“Mi sconcerta l’imbarbarimento del linguaggio, gli insulti e le aggressioni verbali. E tutti noi dobbiamo prestare più attenzione anche alle parole, perché e parole sono azioni e responsabilità. Credo che tutti abbiamo sofferto quando hanno detto a Mattarella “hanno ucciso il fratello sbagliato”. Tutto ciò è sintomo di una malattia sulla quale dobbiamo interrogarci, una malattia che riguarda la qualità dei rapporti umani, il rispetto che non deve mai mancare meno, l’attenzione all’uso delle parole. Il “web”, i “social” dovrebbero essere strumenti di dialogo, di incontro, di crescita culturale. Usati così ci stanno invece incattivendo, ci stanno degradando. Dobbiamo contrastare e fermare lo spreco, l’abuso e il degrado delle parole. L’attuale declino politico economico e culturale viene innanzitutto da un deficit etico, cioè da una perdita di responsabilità. La politica nasce per governare le città, per garantire la giustizia sociale e la pacifica convivenza. La politica nasce dall’etica. Oggi, assistiamo troppo spesso al divorzio della politica dall’etica. La politica è etica della comunità, servizio per il bene comune.

La responsabilità è la spina dorsale della Costituzione e della democrazia. Senza responsabilità i rapporti umani si degradano. Nella Costituzione troviamo parole di libertà e di responsabilità. Conoscere la Costituzione è farla vivere nei nostri comportamenti quotidiani, farla diventare cultura e costume nella vita pubblica e nella vita privata. Se la nostra democrazia è malata perché la costituzione è stata tradita. E una democrazia malata, pallida, fiacca può diventare uno strumento per forme di populismo”.

È la volta dell’Aned: “L’Associazione Nazionale Ex deportati nei Campi nazisti segue con preoccupazione l’evoluzione della crisi politica aperta all’indomani del voto per il rinnovo dei due rami del Parlamento.

L’Aned esprime piena solidarietà al Presidente Sergio Mattarella, che nel corso di questa crisi ha agito nel rispetto delle prerogative che la Costituzione esplicitamente gli attribuisce.

La campagna per la messa sotto accusa del Presidente della Repubblica per avere rivendicato quelle prerogative è – questa sì – apertamente eversiva.

L’Aned fa appello alle forze democratiche, alle cittadine e ai cittadini, ai giovani perché in questo momento delicatissimo per la vita del paese ricerchino l’unità, come è successo in passato quando la democrazia e le istituzioni repubblicane sono apparse sotto attacco, ed esercitino la massima vigilanza a tutela delle istituzioni democratiche e della Costituzione”.