Vania Bagni, presidente Anpi provinciale Firenze. introduce le due giornate della Festa. A sinistra nella foto Natascia Maesi, presidente nazionale di Arcigay

L’attuazione della Costituzione continua a costituire una prospettiva di riferimento per questo abbiamo voluto intitolare “La Costituzione: da patto sociale a progetto di cambiamento” l’edizione 2024 della Festa Provinciale Anpi Firenze che si è tenuta a Vinci il 6 e 7 settembre scorsi. Una occasione per riflettere sul presente, sulla crisi politica e sociale che stiamo affrontando e che si riverbera in tutti gli ambiti della vita quotidiana delle persone.
Si fa sempre più stringente il bisogno di riaffermare il valore sociale dei diritti sanciti nella Costituzione nata dalla Resistenza; questa traiettoria resta il progetto a cui tendere se vogliamo mettere al centro la persona e il suo pieno sviluppo a garanzia della libertà e dell’uguaglianza sostanziale di tutti i cittadini, per la difesa e valorizzazione della cultura democratica antifascista, per il pieno riconoscimento del diritto internazionale di pace e di giustizia.

La crisi di valori che attraversa le democrazie ci invita necessariamente a fermarci per capire insieme in che modo avanzare verso quel progetto politico fissato dalle donne e uomini della Costituente come opportunità per ribadire che la nostra priorità è progettare e costruire una società nuova dove democrazia e valori sono la bussola dell’umanità e l’unica direzione possibile; antifascismo e antirazzismo sono il collante che deve tenere insieme le diversità, le differenze, con il solo obiettivo comune di attuare pienamente i principi e le disposizioni della Costituzione conquistata con la lotta partigiana.

Due giornate di impegno politico e di condivisione di prospettive dove si è discusso di diritti e libertà così ampiamente descritti e sviluppati nell’articolato della Carta, a cominciare dal riconoscimento dei diritti inviolabili dell’uomo che non possono essere negati dallo Stato e che devono essere protetti perché consentono a ciascuno di sviluppare pienamente la propria personalità. Abbiamo affrontato il tema dell’importanza data alla persona in quanto tale e come cittadina, nei suoi rapporti civili, etico-sociali, economici e politici; dell’importanza riconosciuta a diritti quali la libertà personale, il lavoro, la libertà di circolazione, di pensiero, di parola, di stampa, per citarne solo alcuni.

Nella prima serata dedicata a “Diritti e doveri per costruire la democrazia” sono stati nostri ospiti i seguenti relatori e relatrici:

Natascia Maesi, presidente nazionale di Arcigay, ha affrontato il tema dell’identità di genere come conquista di libertà e di diritto per tutte le persone; la nostra identità non è sovrapponibile in tutto e per tutto al corpo assegnatoci dalla nascita e di quanto l’uguaglianza di genere diventi condizione necessaria per un effettivo progresso sociale.

Stefano Angelini, segretario generale della Fiom Cgil Firenze-Prato-Pistoia

Stefano Angelini, segretario generale della Fiom Cgil Firenze-Prato-Pistoia, abbiamo parlato del lavoro che occupa una posizione centrale nella nostra Costituzione e non come mero strumento di guadagno, ma mezzo di affermazione della personalità del singolo, garanzia di sviluppo delle capacità umane e del loro impiego, analizzando alcuni dei più seri problemi con i quali ci confrontiamo e come si concilia il diritto al lavoro con il funzionamento di un’economia di mercato.

Marzia Frediani, presidente Arci Firenze

Marzia Frediani, presidente Arci Firenze, ha spiegato cosa significa occuparsi delle persone come pratica fondamentale della democrazia, come concreta risposta ai bisogni delle comunità, per la piena valorizzazione delle potenzialità delle persone, dei loro diritti e del loro ruolo come elemento fondante di una società giusta e migliore.

Albertina Soliani

Albertina Soliani, presidente Istituto Cervi, attraverso le sue testimonianze dei numerosi incontri con le comunità oltre confine, ha posto domande e nuovi punti di vista circa il nostro tempo, allungando lo sguardo oltre il presente; abbiamo parlato di antifascismo come valore fondante di un nuovo punto di vista sul mondo, come patrimonio di idee per una prospettiva di futuro.

L’intervento del giornalista Riccardo Chiari

La seconda giornata è stata dedicata al tema della “Libertà di espressione e di informazione, senza ingerenze nel rispetto del pluralismo”. Sono stati nostri ospiti:
Riccardo Chiari, giornalista de il Manifesto, ha portato il suo punto di vista su cosa vuol dire praticare l’esercizio per una stampa libera e garante del diritto di sapere da parte di tutti i cittadini, che si concretizza nel diritto a diffondere informazioni senza interferenze o paure.

Vincenzo Vita, garante Articolo 21

Vincenzo Vita, garante di Articolo 21, ha messo a fuoco le ragioni per cui oggi la libertà di stampa è sotto attacco attraverso varie iniziative che tendono a minarne l’indipendenza e ci ha parlato di quanto sia importante dare centralità al diritto ad un giornalismo libero come elemento indispensabile per una società democratica matura.

La giornalista Sara Lucaroni

Sara Lucaroni, giornalista freelance a L’Espresso (collabora anche con Patria Indipendente), ha parlato di cosa significa fare il proprio mestiere di servizio pubblico da freelance, fornire la giusta informazione sulle tante tematiche e nella complessità del nostro presente e del perché è importante parlare di questa tematica all’interno della Festa Anpi.

Consapevoli che i sistemi democratici non nascono una volta e per sempre, ma vanno costruiti e ricostruiti ogni giorno, con la nostra festa abbiamo inteso fare la nostra parte offrendo nuove idee per un cambio di prospettiva.
Ora ci aspetta il lavoro di costruzione.

“Andate, adesso tocca a voi”

Matteo Tanzini

Domenica 22 settembre si è conclusa la 15esima edizione di IO Resisto, il Festival Resistente organizzato dall’Anpi di Empoli. Cinque giorni di dibattiti, incontri, mostre e concerti, legati da un filo rosso, da un’idea di società dove non siamo soltanto consumatori ma cittadini. Ormai dal 2008 la sezione locale dell’Anpi organizza il festival con l’obiettivo di declinare nel 21esimo secolo i temi della Costituzione Italiana.

“Nel nostro territorio sono purtroppo venuti a mancare i protagonisti diretti della Resistenza – dice Roberto Franchini, presidente dell’Anpi di Empoli –. Noi già dal 2008 ci siamo posti il problema di trasmettere, in maniera attiva, gli insegnamenti della lotta partigiana e della Costituzione Italiana. In questo siamo stati supportati fin da subito proprio da quei “ragazzi” – così li chiamavamo – che si arruolarono nel 1945 nel Corpo Volontari della Libertà. La loro fu fiducia incondizionata: ci misero a disposizione le risorse dell’Associazione e ci dissero “andate, adesso tocca a voi”.

“Quest’anno il tema del Festival era Generazioni – racconta Ilaria Conforte, vicepresidente della sezione – noi non abbiamo mai creduto all’idea di ricordare la lotta di Liberazione come se fosse qualcosa di statico, di passato, di immobile. Su questo negli anni passati abbiamo avuto anche scontri, spesso feroci, con chi intendeva ridurre la memoria alla semplice deposizione di fiori al monumento. Io Resisto rappresenta il nostro tentativo di interpretare e attualizzare i valori della Resistenza”.

Mercoledì, dopo l’apertura del Festival con Roberto Franchini e il delegato alla memoria per il Comune di Empoli Raffaele Donati, abbiamo parlato del mito moderno del “Se vuoi puoi” con Giacomo Gabbuti di Jacobin Italia e Giorgio de Girolamo.

Giovedì pomeriggio dopo l’inaugurazione delle mostre “Mattone su Mattone” (sulle Case del Popolo a cura dei ragazzi del Servizio Civile della nostra sezione) e “Antifascisti e Antifasciste, Madri e Padri Costituenti” (a cura di Mabel Morri), abbiamo parlato di Zombie, Antifascismo e indifferenza.

A seguire è stato proiettato il film horror “Go Home – A casa loro”, che racconta di una apocalisse zombie scoppiata durante l’apertura di un Centro di Accoglienza per immigrati.

Il venerdì abbiamo parlato di carcere con Valentina Calderone, garante dei diritti dei detenuti di Roma, e la giornalista Marica Fantauzzi. A seguire un dibattito sulla “Letteratura di Classe” con gli scrittori Marco Pagli, Alberto Prunetti e Virginia Cafaro.

Sabato pomeriggio il Palazzetto si è animato grazie alla Ludoteca Resistente dell’associazione Kraken e al concerto di Anna Carol. Con Esmeralda Moretti e Giorgia Mariano abbiamo inoltre discusso di “Intrattenimento, divulgazione, memoria: dal Servizio civile ai Social”.

La domenica invece è stata dedicata interamente alla Resistenza Palestinese: grande partecipazione al dibattito con Giuseppe Flavio Pagano, attivista e divulgatore di geopolitica, Karem Rohana, attivista e sanitario, Carlotta Vagnoli, scrittrice.

A seguire pranzo con menù palestinese e un collegamento da Gaza, dove alcuni attivisti ci hanno raccontato della loro scuola di circo della Striscia. Tutto il ricavato della giornata è stato dedicato all’Associazione El-Jawad-Camp, che nella Striscia di Gaza ormai rasa al suolo da Israele supporta a partire dall’istruzione i bambini e le bambine palestinesi dei campi profughi.

“Grande soddisfazione anche quest’anno – ci dice Franchini – questo Festival sarebbe impossibile senza la rete che abbiamo costruito nel corso degli anni, a partire dalle associazioni, alla Pubblica Assistenza di Empoli che ci garantisce un indispensabile supporto logistico, ai nostri collaboratori fino ad arrivare ai dipendenti del Comune che da sempre ci aiutano a districarsi nella giungla normativa connessa a questo tipo di eventi”.

Io Resisto non è soltanto un evento, è un luogo dove siamo membri di una comunità che non vuole essere spettatrice passiva ma protagonista.

Matteo Tanzini, Anpi Empoli