La “marcia dei patrioti” contro lo ius soli promossa da Forza Nuova per il 28 ottobre prossimo sembrerebbe decisamente incamminata sul viale del tramonto. Dopo, infatti, l’appello di Carlo Smuraglia sulle colonne di Repubblica del 6 settembre affinché venisse vietata, la risposta delle Istituzioni è stata compatta e inequivocabilmente antifascista. “La Marcia su Roma non può e non deve ripetersi” così in un tweet si è espressa tempestivamente la Sindaca di Roma Virginia Raggi che nell’orazione ufficiale per l’anniversario dell’8 settembre non ha mancato di sottolineare l’importanza delle radici civili della città e del Paese: “Roma non vuole dimenticare il valore dei partigiani e di tutte le persone che sacrificarono la propria vita in nome dei più alti valori di libertà e di pace. Soprattutto, la nostra città vuole trasmettere ai giovani, a tutti coloro che conoscono i tragici avvenimenti di quegli anni solo dalle pagine dei libri di storia, il valore delle motivazioni che spinsero anche tanti ragazzi a scegliere di combattere per restituire al proprio Paese la libertà persa a causa della ferocia nazifascista”.
Ferma anche la dichiarazione del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “La marcia su Roma fu una tragedia. Rifarla oggi sarebbe, oltre che un insulto, una farsa ridicola”. Segnali altamente positivi sono giunti anche dai vertici delle Forze dell’ordine. «Se vogliono fare una manifestazione contro lo ius soli, sono liberissimi di farlo – ha affermato Franco Gabrielli, Capo della Polizia – ma non possono confonderla in modo smaccatamente oltraggioso con una vicenda sulla quale il Paese ha preso in maniera chiara e netta la sua posizione. Noi siamo figli di una Repubblica nata nel sangue di chi ha difeso il Paese contro certe violenze e certe ideologie. Non c’è possibilità di trattare su questo, ragioneremo – ha concluso – quando avremo le carte».
Decisiva anche la mobilitazione dei parlamentari. All’interrogazione presentata alla Camera dall’onorevole Franco Bordo (Articolo 1-Mdp) e firmata da oltre 30 deputati ha così risposto il 20 settembre il Ministro dell’Interno Marco Minniti: «Ad oggi non è pervenuto alcun formale preavviso della manifestazione in parola, che secondo la normativa vigente deve essere presentato dai promotori almeno tre giorni prima dello svolgimento, con indicazione del giorno, dell’ora, del luogo e dell’oggetto della riunione, nonché della generalità dei promotori e di coloro che sono designati a prendere la parola nel corso della manifestazione. Mi preme, comunque, sottolineare che la data annunciata per la manifestazione richiama in modo palese l’atto di nascita del regime fascista, ed in particolare la marcia su Roma, cui lo stesso titolo della manifestazione, denominata “marcia dei patrioti”, pare evidentemente alludere. È evidente, al riguardo, che una manifestazione dai siffatti connotati si porrebbe in chiaro contrasto con l’ordinamento giuridico, che prevede in materia alcuni fondamentali presidi di legalità: dalla legge cosiddetta Scelba, che vieta la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista e punisce l’apologia del fascismo, alla legge cosiddetta Mancino, che offre specifici strumenti per la prevenzione e contrasto dell’antisemitismo, del razzismo, della xenofobia, con l’introduzione della fondamentale condanna di gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista».
Uno Stato dunque presente e pienamente consapevole del dovere di richiamare costantemente la propria azione al rispetto e all’attuazione dei valori antifascisti che fondano l’intera Costituzione. La guardia, comunque, non va abbassata. In passato, infatti, il divieto delle autorità non ha impedito lo svolgimento di iniziative promosse da forze neofasciste, come, per esempio, la “festa” di CasaPound a Castano Primo (Milano) a metà settembre del 2015. Forza Nuova, d’altra parte, ha già praticato nelle scorse settimane opportuni “travestimenti” di cortei e manifestazioni, denominati “passeggiate”.
L’Anpi, intanto, è impegnata ad organizzare in ogni caso in tutta Italia iniziative proprio il 28 ottobre per ricordare e raccontare alle italiane e agli italiani cosa fu realmente la marcia su Roma e quali conseguenze nefaste ebbe nel Paese.
Pubblicato martedì 3 Ottobre 2017
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