La mostra fotografica Il Treno dei 1000 “Non vi ho dimenticati”, inaugurata a Formia il 22 gennaio 2016, rappresenta nell’ANPI un’iniziativa singolare. Le foto che propone sono relative al viaggio di mille giovani promosso dall’ANPI, dalla Fondazione Auschwitz, dalla Federazione Internazionale dei Resistenti, dall’Istituto dei Veterani del Belgio.
Il viaggio è durato più di trenta ore, partendo da Bruxelles per raggiungere Cracovia. Un viaggio simbolico, perché mille era il numero di deportati stipati nei vagoni verso i campi di sterminio, e mille sono stati i ragazzi che hanno visitato i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.
La città di Auschwitz oggi si chiama Oswiecim, perché i suoi abitanti non hanno più voluto sentir parlare di Auschwitz. Il campo è diventato un museo che ti svuota di ogni parola. In ciascuno dei suoi blocchi si trovano oggetti che raccontano un piccolo pezzo di storia dei milioni di persone che vi hanno trovato la morte. Birkenau: i binari del campo partono dall’esterno e passano attraverso una grande porta che sembra ingoiarti. Il campo è gigantesco e completamente vuoto, tranne qualche baracca ancora in piedi e i resti dei forni crematori celati dal verde.
Nella mostra appaiono le immagini dei luoghi relativi ai campi di concentramento dove furono deportati per essere poi annientati oltre sei milioni di uomini, donne, bambini; “diversi” perché ebrei, rom, omosessuali, diversamente abili, dissidenti. Ma la particolarità sta nel fatto che, questa volta, ciò che resta dei campi di sterminio è presentato dal punto di vista di tanti giovani del nostro tempo.
Non a caso l’idea nasce da due ragazze: Ilaria e Lucia dell’ANPI Formia, anch’esse partecipanti al Treno dei 1000 assieme ad altri 16 giovani, provenienti da altre regioni d’Italia.
Il viaggio compiuto ha permesso a questi giovani di conoscere il vero volto della dittatura e di ascoltare nell’assordante silenzio dei campi il grido mai spento di libertà e giustizia di chi ne è stato privato. Splendido è stato l’aver pensato di comunicare a un vasto pubblico la loro significativa esperienza attraverso le foto scattate, per testimoniare e non dimenticare una terribile storia che potrebbe ripetersi.
Nella mostra compaiono i mille ragazzi su uno stesso treno, come i mille deportati per ogni viaggio senza ritorno. Anch’essi provenienti da tutti gli Stati d’Europa, con le loro differenti lingue, oggi come allora. I ragazzi, attraverso i loro scatti, ci mostrano dove e come hanno diretto il proprio sguardo: uno spazio di cielo imprigionato dal filo spinato, l’identità strappata nel mucchio informe degli oggetti personali. In ogni foto un’emozione, un pensiero che coinvolge, che esprime un appello a prendere parte affinché si contrasti la diffusione di neonazismi e neofascismi.
Ilaria e Lucia si sono distinte per la passione e l’impegno profuso nella realizzazione di questo evento, assieme agli altri membri del Comitato ANPI Formia.
L’inaugurazione della mostra, patrocinata dal Comune, è stata arricchita dall’intervento del Sindaco dottor Sandro Bartolomeo, che ha sottolineato l’importanza dell’istruzione per la conservazione della Memoria, indispensabile per la costruzione del futuro dei giovani. È intervenuto poi Francesco, anch’egli giovane tra i Mille, giunto dalla Liguria per dare la propria testimonianza sugli incontri da lui stesso avuti con gli studenti delle scuole secondarie. Il giovane ha ribadito la necessità di garantire, attraverso l’istruzione scolastica, la formazione ai futuri cittadini. Apprezzatissimo è stato il discorso di Vincenzo Calò, responsabile ANPI Area Centro-Sud, con la sua analisi storica volta alla riflessione critica sul presente, puntualizzando il ruolo dell’ANPI e la sua funzione nella difesa della libertà e della Costituzione. Di rilievo è stato, infine, l’intervento di Filippo Giuffrida, presidente dell’ANPI in Belgio, nel presentare il progetto del Treno dei 1000 con la sua mole di impegno nella formazione dei giovani europei.
Apertasi la visita alla mostra, un gruppo di bambini di scuola media ed elementare, senza l’accompagnamento di adulti, ha percorso in silenzio tutte le sale dove, grazie alle oltre 200 foto, ha potuto scoprire un singolare modo di conoscere la storia.
(Foto: Angelo Viglianti 2016)
Ada Filosa, professoressa, Presidente ANPI Provinciale Latina
Pubblicato martedì 2 Febbraio 2016
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