Nella Sala della Piazza al Palacongressi di Rimini erano attenti e concentrati. Per tutti loro il 16° Congresso Nazionale ANPI è stata la prima occasione di partecipazione ai lavori del massimo organo decisionale dell’Associazione. Sono i giovani antifascisti, delegati di ogni provincia italiana. Consapevoli, preparati, bellissimi. E tanti.
«Non immaginavo fossimo così numerosi» dice Giulia Giadone, 29 anni, avvocato, Presidente del Comitato Provinciale di Enna dallo scorso marzo. La scoperta di ritrovarsi in tanti li ha emozionati quanto essere al fianco di partigiani combattenti come Umberto Lorenzoni “Eros”. Valori della Resistenza, Costituzione e futuro sono stati i temi cardine degli interventi di ragazzi che hanno impegnato nell’attività associativa un periodo lungo già la metà della loro vita.
«Non potrò mai dimenticare un’iniziativa organizzata nelle scuole superiori per parlare di Costituzione e libertà – racconta la giovane siciliana –. A chiamarci erano stati proprio gli studenti. Un quindicenne, amareggiato, si alzò e disse: “Oggi il vento non fischia più”. Ebbene, senza darmi il tempo di rispondere un altro giovane reagì: “Non capisci? Il vento siamo noi! Non sei solo”». Giadone ha voluto ricordare l’episodio nel suo intervento da delegata in Assemblea: «Il mio contributo al dibattito è stato inserito per secondo. Non mi aspettavo neppure questo». A Enna l’ANPI ha implementato le iscrizioni, soprattutto tra gli under 30: da 39 militanti dello scorso anno a 59 nei primi tre mesi del 2016. Hanno fatto da apripista per le iniziative di sensibilizzazione dei cittadini in vista del referendum di ottobre sulla riforma costituzionale (il Congresso Nazionale si è espresso in larghissima maggioranza per il No) e organizzato decine di banchetti per raccogliere le firme per chiedere una consultazione sull’Italicum.
Il senso di appartenenza è formidabile tra questi giovani. «Sulle riforme costituzionali stiamo subendo un attacco fortissimo», dice Tancredi Marini che di anni ne ha 23: liceo classico, laurea in scienze politiche a Perugia, ora è a Firenze per la magistrale in relazioni internazionali. Componente del Provinciale, ha scelto presto da che parte stare e i 124 mila iscritti all’ANPI rappresentano la sua famiglia elettiva. Nel capoluogo umbro, con altri compagni di studi, ha fondato una sezione per liceali e universitari che ha contato 56 iscritti nel 2015. «Molti sono studenti fuori sede – spiega – e l’ANPI rappresenta un punto di riferimento costante». Non sa rispondere alla fatidica domanda su cosa farà una volta completati gli studi, ma ha le idee chiare sul Congresso: «Un’esperienza molto positiva. In tempi di politica “liquida” ho molto apprezzato la struttura associativa». E continuerà a impegnarsi perché il sodalizio partigiano ha un’imponente storia di valori utili alla società italiana ed europea e alla sua crescita. «Ideali e valori che non trovano più posto nei partiti e altrove, sono “impersonificati” dai partigiani che hanno combattuto l’occupazione nazifascista».
Discutono e si confrontano i giovani delegati, alcuni si sono conosciuti partecipando al Treno dei Mille, agli incontri di Ventotene e Carpi, tutti vogliono “fare rete”.
Federica Ricci, 22 anni ancora da compiere, studentessa in ingegneria chimica e biochimica, ha sotto il braccio una decina di copie del volumetto con il testo della Costituzione pubblicato dall’ANPI e la prefazione del Presidente Nazionale, Carlo Smuraglia (riconfermato dall’Assemblea congressuale). È di Massa Lombarda, nel Direttivo, delegata a Rimini dal Provinciale di Ravenna. «Nelle nostre terre i valori della lotta di Liberazione sono molto sentiti. Abbiamo da sempre progetti nelle scuole per far conoscere la Carta fondamentale della Repubblica, anche ai cittadini immigrati». Ha deciso di non proporre un proprio intervento al Congresso, preferendo ascoltare: «È importante per riflettere e capire». Così racconta, con appena una punta di orgoglio, le iniziative curate e la soddisfazione per essere riuscita a portare nel Comune dove vive lo spettacolo teatrale visto nell’isola di confino degli antifascisti. Tornerà alla quotidianità più forte, assicura, incoraggiata ad andare avanti dall’esempio generoso dei partigiani: «Non avrebbero potuto combattere e morire se avessero messo il loro io al primo posto, hanno lottato per dare un domani agli altri».
Luca Grisolini ha 26 anni ed è Presidente ANPI Casentino, incarico ricoperto dal 2009 (da pochi giorni è stato eletto Presidente del Comitato Provinciale di Arezzo, divenendo il più giovane tra i Presidenti provinciali). È cresciuto respirando antifascismo: ben 53 delle 108 vittime della strage di Vallucciole, compiuta dalle SS della “Gӧring”, appartenevano alla sua famiglia. Tesserato dal 2002, non ha lesinato energie per trasmettere la memoria della Resistenza, organizzando il 25 aprile, curando archivi e mediateche della memoria civile, continuando a studiare: laureato a pieno voti in sociologia e ricerca sociale è in attesa di pubblicare la tesi dedicata al massacro eliminazionista che ha segnato per sempre la vallata aretina.
Ha il viso di un adolescente, Luca Zappia, 32 anni, invitato con la delegazione di Reggio Calabria. «Se fossi intervenuto avrei solo voluto ringraziare per la possibilità di esserci. I nostri nonni, come migliaia di meridionali, hanno combattuto attivamente la Resistenza in regioni lontane da quelle di origine – rammenta – contribuendo all’unità del Paese e alla costruzione della democrazia. Inoltre, al Sud sono avvenuti episodi resistenziali finora sconosciuti o sottaciuti: l’ANPI Nazionale ha dedicato molte energie per implementare la ricerca storica su questo argomento. Per le nuove generazioni è importantissimo». Il valore della Resistenza che ti sta più a cuore? La legalità, risponde Zappia: «La malavita organizzata impedisce la libertà e l’esercizio dei diritti, sanciti nella Costituzione, che i nostri avi hanno conquistato a prezzo di un grande sacrificio».
La cultura democratica, da coltivare e trasmettere, è il comune denominatore di ognuno: «La memoria batte nel cuore nel futuro», dice Elena De Rosa, Segretario del Provinciale di Viterbo, adottando un motto dell’Associazione. A lei è stato assegnato il compito di aprire i lavori del Congresso e parlare alla platea ha rappresentato un momento di grande responsabilità: «L’ANPI ha investito tanto in noi giovani e deve continuare a farlo senza sosta. Sarebbe bello si realizzasse un’altra Ventotene».
A Rimini non ti imbattevi solo in giovani delegati: una coppia di fidanzati, per esempio, ha sostenuto le spese di viaggio da Città di Castello e non ha perso una battuta dei lavori assembleari. Puntuale e presente anche agli eventi serali promossi durante la tre giorni: la proiezione del film Concorrenza sleale di Ettore Scola, al Teatro degli Atti, e la presentazione del saggio Il Comandante Bulow. Arrigo Boldrini, partigiano, politico, parlamentare, tenutasi al Museo della Città. Ragazzi maturi e consapevoli che utilizzano i social network per comunicare e discutere. Sempre ragazzi, però. Per questa ragione non potevano sorprendere i selfie con i partigiani e la caccia all’autografo, con le firme dei partigiani esibite sui fazzoletti tricolore dell’Associazione: un ricordo per prolungare il più possibile l’intensità di quei giorni.
Pubblicato mercoledì 1 Giugno 2016
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