Caltanissetta, la via intitolata a Gino Cortese. Ringraziamo per le fotografie nell’articolo e in galleria il presidente della sezione Anpi Riesi, Giuseppe Calascibetta

Finalmente a Caltanissetta una strada intitolata al partigiano Gino Cortese. Alla cerimonia del 9 settembre scorso per l’intitolazione di via Luigi Cortese, detto Gino, comandante partigiano e commissario politico con il nome di “Ilio”, scomparso nel 1989, era tanta la commozione dei familiari, i figli Enrico e Domenico, la nipote Laura, le nuore Livia e Giovanna e dei tanti amici e compagni che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene.

Sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino e la prefetta Chiara Armenia

Nutrita anche la rappresentantanza istituzionale con la presenza delle alte cariche civili e militari: il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino e la prefetta Chiara Armenia, la baby sindaca Giulia Guarino, l’assessore alla toponomastica Ettore Garozzo, la questora Pinuccia Albertina Agnello, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Vincenzo Pascale, il comandante della Guardia di Finanza Stefano Gesuelli. Presenti ognuno con una propria lettera scritta in ricordo di Gino Cortese anche il Comitato provinciale dell’Anpi Parma nella persona del presidente Nicola Maestri e l’Istituto Alcide Cervi a firma della presidente Albertina Soliani.

A inaugurare via Luigi Cortese c’erano anche il Comitato provinciale di Caltanissetta, la sezione “Gino Cortese” di Caltanissetta, le sezioni Anpi di Riesi, Mussomeli e San Cataldo e l’Anpi Palermo nella persona di Sergio Infuso.

Alle due insegne che riportano il nome della strada sono state aggiunte due tabelle con la fotografia di Luigi Cortese e un codice QR che, una volta scansionato, indirizza alla biografia di Luigi Cortese sul sito Anpi.it nella sezione Donne e Uomini della Resistenza.

L’intervento in occasione della cerimonia di intitolazione, l’intervento di Claudia Cammarata, presidente della sezione Anpi cittadina di Caltanissetta, che porta il nome “Gino Cortese”

Con solennità, oltre che con commozione è stato così ricordato un uomo, un partigiano e una personalità politica di grande spessore, vicino alle istanze degli ultimi, vicino ai giovani: un uomo che ha dedicato la propria vita alla politica e all’insegnamento all’Università di Palermo dove ha tenuto dei corsi, tra gli altri, sulla storia della Resistenza e sulla mafia.

In occasione della celebrazione dell’80° anniversario dell’inizio della Resistenza commemorare Gino Cortese e, insieme a lui, i siciliani che con coraggio parteciparono attivamente alla lotta e alla costruzione dell’Italia democratica ha rappresentato, dal punto di vista civile e politico, un momento di grande significato in un territorio, Caltanissetta, in cui la Memoria stenta ancora oggi a radicarsi come patrimonio collettivo.

Gino Cortese, una lunga storia d’impegno

Luigi Cortese, noto appunto come Gino, nasce a Caltanissetta il 4 luglio 1920. Il padre Enrico era proprietario immobiliare, la madre Emilia Romano figlia di commercianti. Nella Caltanissetta degli anni 30 dello scorso secolo era possibile incontrare tanti intellettuali di idee democratiche e antifasciste che operavano nel mondo della scuola: Luca Pignato, Concetto Marchesi, Luigi Monaco, Vitaliano Brancati. Gino Cortese, insofferente della retorica fascista inizia, come studente liceale a coltivare letture e studi della filosofia marxista e insieme a Leonardo Sciascia, è stato l’autore di clamorose beffe nei confronti del fascismo, spacciando discorsi di Stalin o Dimitrov per scritti di Mussolini e Starace.

Venne reclutato nella cellula clandestina del Pci da Calogero Boccadutri (Luziu), figura leggendaria dell’antifascismo nisseno. Nel 1940 l’avvocato Pompeo Colajanni lo iscriverà al Pci. Nel 1943 partì per Parma, come sottufficiale del Reggimento Guide; prese subito contatto con antifascisti parmensi e stampò,in modo ardimentoso, presso la caserma, il numero unico de “Il Nuovo Piccone”. Organo di agitazione rivoluzionaria antifascista.

A sinistra della foto, Gino Cortese partigiano

Il 9 settembre del 1943 parteciperà, a Villa Braga, alla prima riunione costitutiva della Resistenza antifascista che sancisce l’inizio della lotta armata al fascismo. Gli venne dato l’incarico (era appena 23enne e non conosceva il territorio) di organizzare la Resistenza in Val d’Enza; in breve diventerà il Commissario “Ilio”, commissario politico della 47° Brigata Garibaldi (la Brigata dalla “testa calda”) e poi della Divisione Ottavio Ricci; terrà i contatti con i comandi alleati, sosterra’ e proteggerà i compagni, verrà ferito, catturato e condannato a morte; si salverà grazie al bombardamento del carcere di Parma.

Il 25 aprile 1945 alla testa della brigata libererà Parma. Tornato in Sicilia si dedicherà all’organizzazione del Pci nel Nisseno. Eletto deputato all’Ars, l’Assemblea Regionale Siciliana, tra i più anctichi parlamenti al mondo, per 5 legislature, dal 1947 al 1967, diverrà capo del gruppo parlamentare del Pci.

Nell’agosto 1948, era stato arrestato insieme a tutto il gruppo dirigente del Pci e del sindacato di Caltanissetta per la partecipazione a una manifestazione antifascista, sconterà quasi un anno di detenzione. Come parlamentare, presenterà numerosi disegni di legge riguardanti: il settore minerario, l’agricoltura, l’industria, l’istruzione. Si distinguerà sempre per capacità organizzative e vis oratoria.

Laureatosi in Filosofia, e lasciato l’impegno politico, insegnò presso l’Università di Palermo fino al 1977, tenendo numerosi corsi su: Storia della Resistenza e mafia. Lasciato l’insegnamento per motivi di salute, Gino Cortese morì a Palermo il 4 giugno 1989.

Claudia Cammarata, presidente della sezione Anpi cittadina di Caltanissetta “Gino Cortese”