«Non sono le persone semplici il problema, ma quei politici che diffondono odio e paura. La nostra verso i brindisini è una gratitudine eterna». Così ha esordito ieri, 6 marzo, a Brindisi Edi Rama, primo ministro albanese, in città per commemorare lo sbarco di 30 anni fa di quasi trentamila profughi albanesi che furono accolti con umanità e solidarietà dalle istituzioni locali in stretta collaborazione con la popolazione intera. La parola clandestino, quella volta, non fu mai pronunciata neanche per sbaglio. Lo slancio solidale fu individuale e collettivo al tempo stesso.
Edi Rama è stato accolto a Brindisi sotto la scalinata virgiliana, in quel porto nel quale da navi militari e mercantili, barche e persino zattere quegli esuli erano sbarcati. «È stata una solidarietà vera, non quella della politica e delle parole che finiscono quando si spengono le telecamere», ha continuato il primo ministro albanese, che il giorno prima era stato a Bari, ospite del Consiglio regionale pugliese. Rama ha annunciato di voler istituzionalizzare la data del 7 marzo attraverso una visita annuale a Brindisi affinché questa storia non venga dimenticata e ha chiesto al sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, un locale per creare un museo che ricordi il legame tra l’Italia e l’Albania. Ha inoltre ringraziato il sindaco dell’epoca, Giuseppe Marchionna, presente alla cerimonia.
Anche il primo cittadino brindisino, Rossi ha voluto ricordare l’operato di Marchionna, e «il pesante fardello di responsabilità immense. I brindisini accolsero amorevolmente senza paure e diffidenze donne, bambini e uomini, come avviene nelle famiglie in cui un componente è in difficoltà – ha aggiunto Riccardo Rossi –. Furono giorni in cui il tempo si fermò, le attività furono sospese. I due popoli incrociarono bisogni e possibilità: il risultato è ancora oggi quel legame forte ed indissolubile. Molti furono i riconoscimenti che la città di Brindisi ha ricevuto, ma ancora oggi – ha concluso il sindaco Rossi – manca quello più importante: quella medaglia d’oro al valor civile, il giusto tributo che lo Stato dovrebbe riconoscere alla città e alla sua gente, tante volte chiesta anche dai miei predecessori, e non ancora arrivato».
Alla cerimonia hanno partecipato anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone. Una targa è stata affissa sulla parete dell’ex stazione marittima con l’intitolazione del Portico degli albanesi.
Pubblicato domenica 7 Marzo 2021
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