In oltre 800mila nelle belle sette città da tante regioni sono scesi in piazza per “Fermiamo le guerre” perché potremmo dire, ricordando la canzone, “di giustizia è la loro disciplina, libertà è l’idea che li avvicina”. Ovunque le bandiere della pace, giovani e teste bianche, le bandiere Anpi, tantissime. Bari e Cagliari con tante ragazze e tanti ragazzi.
La pioggia torrenziale a Milano e Torino. La piazza stracolma di Palermo. E dalla Romagna e dall’Emilia a Firenze, dove la mobilitazione è stata grandiosa, perché neppure le alluvioni possono fermare la richiesta di far tacere le armi.
E ancora le voci da Gaza (in collegamento a Roma), le bandiere di Palestina e i rappresentanti di una comunità straziata in esilio da anni e il Laboratorio ebraico antirazzista, Emergency, Cgil, Europe For Peace, la Rete Pace e Disarmo, le Acli, Assisi Pace Giusta. Altre manifestazioni si sono tenute in diverse località, come Padova (per dire no al ddl sicurezza), Sassari, Genova, Macerata, Teramo, Napoli.
Dal palco del capoluogo pugliese, il presidente nazionale Anpi, Gianfranco Pagliarulo, parlando a nome dell’associazione tutta, ha detto: «È ovvio: o c’è la pace, o c’è la guerra. Noi pensiamo che la guerra sia una follia, come è già dimostrato da due anni di sangue in Ucraina e dai massacri in corso in Medio Oriente. Nessun nuovo ordine mondiale può venire da un’estensione delle guerre, perché sarebbero tutti sconfitti».
Pagliarulo ha proseguito: «Dobbiamo costruire la pace. Sarà faticoso, lungo, difficile. Ma non c’è altra via se si vuole arrivare a un nuovo ordine mondiale fondato sulla coesistenza, sul rispetto, sulla fraternità fra i popoli. Ricordate Ungaretti sul Carso, quando in una famosa poesia scrive, rivolto al nemico: “di che reggimento siete, fratelli?”».
Ancora: «Si parla tanto, e giustamente, di diritti umani. Spesso però si difendono quando sono violati in un certo luogo e si ignorano quando sono violati in un altro luogo».
Il presidente nazionale Anpi, ha poi voluto ricordare due personalità, una di ieri e una di oggi che purtroppo non è più tra noi, ma restano e resteranno una bussola per la democrazia, la pace, l’antifascismo concreto: «È passato un secolo dall’assassinio fascista di Giacomo Matteotti, e pochi anni dalla scomparsa di una personalità di cui oggi non si parla più, perché fa comodo dimenticarla. Si chiama Gino Strada. Concludo con le sue parole che faccio nostre, di tutti noi, del nostro popolo che non vuole la guerra. Diceva Gino Strada: “la più aberrante in assoluto, diffusa e costante violazione dei diritti umani è la guerra, in tutte le sue forme. Cancellando il diritto di vivere, la guerra nega tutti i diritti umani”».
Per concludere: «La pace è la strada dei popoli, della vita, del sogno di un mondo meno infelice. È la nostra strada, la strada dei partigiani dell’umanità! Fermiamo le guerre!».
Una galleria di foto per rammentare, una volta di più, che l’Anpi con le sue donne e i suoi uomini di ogni età “c’è e ci sarà sempre”.
Ringraziamo per le foto Tea Sisto, Anpi Brindisi per le immagini da Bari; Manuela Manco, Anpi Monza, e Ivano Taietti, Anpi “Carlo Smuraglia” per gli scatti da Milano; Valentina Giunta, Anpi provinciale Ravenna, per le immagini da Firenze; Valerio Bruni, Anpi provinciale Roma, per le istantanee da Roma; Marco D’Autilia per le foto da Torino; Gianna Lai, comitato nazinale Anpi, e Luisa Lussu, Anpi sezione cittadina di Cagliari per le immagini dal capoluogo Sardo; Ottavio Terranova, comitato nazionale Anpi, e gli autori degli scatti, per le foto da Palermo
Pubblicato venerdì 1 Novembre 2024
Stampato il 21/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/fermiamo-le-guerre-le-belle-bandiere-anpi-dalle-belle-sette-citta/