Anche quest’anno i fascisti sono venuti a Dongo, paese sul lago di Como, dove nel 1945 sulla strada statale Regina, proveniente dalla vicina località di Musso, Mussolini venne fermato a un posto di blocco dai partigiani mentre scappava nascosto su un camion tedesco (con pochi suoi collaboratori). A Giulino di Mezzegra sarà poi giustiziato. Benito Mussolini, viaggiava travestito da soldato della Wermacht mentre stava cercando di passare la frontiera, diretto in Svizzera o in Germania, insieme alle colonne germaniche in ritirata. Ma insieme all’amante Clara Petacci è riconosciuto e arrestato.
Domenica 7 maggio, davanti alla ringhiera del molo di Dongo, luogo della fucilazione dei gerarchi fascisti in fuga con il dittatore, quattro neofascisti hanno deposto una corona di fiori per ricordarli.
Ma se la commemorazione nostalgica è stata in tono minore, grande e partecipata, al contrario, l’iniziativa antifascista. In piazza la sezione Anpi Dongo insieme al Comitato provinciale dell’Anpi di Como, alla Cgil e la Uil di Como presenti con tanti delegati e dirigenti, i rappresentanti dei partiti politici, dal Pd, presente la capogruppo della Camera onorevole Chiara Braga, a Sinistra Verdi con il senatore Tino Magni firmatario, unitamente al gruppo del M5stelle al Senato, della interrogazione al Ministro dell’Interno.
Presenti in piazza anche Paolo Ferrero del Prc, i rappresentanti del M5Stelle e della galassia dell’associazionismo antifascista del territorio, oltre alle tante Anpi del comasco e del milanese: dal Comitato Provinciale di Milano una delegazione di una cinquantina di compagni. Ci siamo dati appuntamento a Dongo per presidiare la piazza, intitolata al donghese Giulio Paracchini, partigiano ucciso dalle brigate nere il 23 aprile del 1945, facendo sentire tutto il nostro sdegno per la loro presenza.
In passato la presenza dei fascisti a Dongo era stata più numerosa, con la ripetizione della liturgia fascista del “presente” e del saluto romano. Nel 2022 erano presenti a Dongo circa una trentina di camerati, ma nell’appello del “presente” ci fu un cambiamento: invece di fare il saluto fascista hanno portato la mano sul cuore. Quest’anno alla commemorazione fascista dei gerarchi erano presenti solo in quattro, che hanno rinunciato alla consueta liturgia del “presente”. Questo fatto ci pensare che la nostra presenza in piazza, sempre numerosa e rumorosa, stia raccogliendo finalmente qualche frutto di vittoria. Ma a noi non basta. Continueremo a essere presenti in Piazza a Dongo insieme ai sindacati, ai partiti, alle associazioni antifasciste alle Anpi della Lombardia e a tutti i cittadini democratici a presidio della Piazza, perché i fascisti non arrivino più.
Antonio Proietto, segretario Comitato provinciale Anpi Como
Pubblicato mercoledì 10 Maggio 2023
Stampato il 21/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/dongo-2023-commemorazione-duce-e-gerarchi-in-sordina/