“Guerra, violenza e disuguaglianza, anche quando non ci coinvolgono personalmente, ci scuotono, ci interrogano e ci costringono a decidere da che parte stare: tra gli indifferenti o con gli operatori di pace?” Così inizia la lettera che convocava all’incontro nazionale degli Operatori di pace venerdì 22 giugno ad Assisi nel Sacro Convento di San Francesco.
A questo appello firmato dal Sacro Convento di Assisi, dal Coordinamento nazionale enti locali per la pace, dalla Tavola della pace, dalla Rete della pace e da Scuole per la pace, l’Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia ha deciso di aderire perché il momento è importante ed è fondamentale rispondere alla domanda “da che parte stare” posta nella convocazione. La risposta è chiara: noi stiamo dalla parte degli operatori di pace.
Numerose le presenze e molti sono stati gli interventi che hanno seguito i saluti di Padre Custode Mauro e le relazioni dei responsabili delle associazioni che avevano promosso l’incontro. Tutti gli intervenuti, più di 40 persone in rappresentanza di altrettante associazioni, hanno ritenuto opportuno recepire la richiesta di unità che veniva posta, unire e coordinare la nostra azione al fine di perseguire alcuni obiettivi comuni.
Il primo sarà la marcia della pace Perugia-Assisi indetta per il 7 ottobre 2018, preceduta da iniziative promosse per il 5 e il 6 di ottobre che vedranno coinvolti studenti di molte scuole che hanno già dato l’adesione. Una marcia Perugia-Assisi non solo dei diritti umani, della pace e della fraternità, ma rivolta anche alla difesa delle più importanti conquiste degli ultimi decenni che rischiano di essere cancellate, come l’universalità dei diritti umani, il diritto alla dignità di ogni persona, il principio di uguaglianza e di giustizia, il dovere di soccorrere, il principio di non respingimento, la democrazia, l’Europa, l’Onu. Come dice il documento conclusivo dell’incontro degli operatori di pace, è stata chiesta una agenda comune di tutte le forze che amano la pace, l’uguaglianza, il rispetto dell’altro, che credono sia necessario il cambiamento del modello sociale esistente, di un mercato che guardi all’ambiente, alla cultura, alla giustizia; una azione comune che faccia fronte al dilagare di razzismo, xenofobia, egoismo (derivati da politiche di paura) e sentimenti ostili che purtroppo hanno fatto presa su tanti individui e famiglie in difficoltà.
Un tavolo importante, che fa emergere la voglia di partecipazione, di sconfiggere le cause che determinano queste paure; è in questo contesto che l’Anpi dà la sua adesione alla marcia e concorda sulla necessità di un’altra iniziativa vitale, quella del 10 dicembre, giornata mondiale dei diritti umani. Si è deciso di dar vita a comitati di base nelle città, nelle province, nei territori, e a nome dell’Anpi ho dichiarato che non faremo mancare il nostro apporto e inviteremo le nostre Sezioni e i nostri Comitati provinciali di tutta Italia alla mobilitazione, per una grande marcia della pace e per il diritto ad essere umani come Costituzione insegna.
Claudio Maderloni, della Segreteria nazionale Anpi
Pubblicato mercoledì 18 Luglio 2018
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