“Giustizia sociale, giustizia ambientale” era il titolo del convegno che si è tenuto lo scorso sabato 19 febbraio al liceo “Alfonso de’ Liguori” di Acerra, città di antichissima storia dell’entroterra vesuviano, fortemente segnata dalla violenza nazista nell’ottobre del 1943 e perciò insignita della Medaglia d’Oro al Valor Civile.
Al tavolo dei relatori erano seduti Emanuele Russo, presidente Amnesty International Italia, Stefano Ciafani, presidente Legambiente nazionale, Vincenzo Calò, responsabile Anpi per il Sud Italia, e monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra e presidente della Conferenza episcopale Campania.
Dopo i saluti del preside Giovanni La Montagna, i lavori sono stati introdotti da Antonella Terracciano (responsabile locale di Legambiente), che ha evidenziato la necessità di una “ripresa di pensiero” in un territorio fortemente segnato, oltre che dal covid, dal drammatico scenario causato dalla cosiddetta Terra dei Fuochi. Il presidente di Amnesty ha focalizzato il suo intervento sulla spinosa questione dei migranti, non mancando di sottolineare che “la volontà di cambiamento dell’esistente è saldamente legato alle decisioni che si intendono prendere nel personale percorso di vita”.
Vincenzo Calò dell’Anpi nazionale ha messo in evidenza il pericolo concreto che la pandemia possa continuare a rappresentare un facile alibi per dissimulare la reale situazione causata, invece, dalle diseguaglianze sociali, individuando un facile capro espiatorio. Ha inoltre ragionato sulle mancate parità, anche di genere. Calò ha quindi invitato comunità, associazioni e istituzioni, ma pure singoli cittadini a “lavorare alla costruzione di una grande alleanza, al fine di poter avviare un saldo processo di ricostruzione sociale”.
Stefano Ciofani, presidente nazionale di Legambiente ha poi sottolineato i pericoli discendenti dal ventilato ritorno al nucleare. Ha poi lanciato una sorta di chiamata alle armi per una “nuova guerra di liberazione dalla dittatura delle fonti fossili, che, quasi sempre, finanziano e alimentano i regimi dittatoriali”.
Il turno dei relatori è stato completato da monsignor Di Donna, che ha riportato al centro del suo intervento la forza del messaggio di Papa Francesco: “giustizia ambientale e giustizia sociale non possono che avere un cammino unito; il grido di dolore della Terra martoriata è uguale al grido dei poveri che invocano giustizia”.
Interventi rivolti al presente, ma soprattutto al futuro: parole che richiedono impegno immediato per le nuove generazioni, senza dimenticare che, specialmente in un territorio come quello campano, il tema della giustizia sociale è sempre inscindibile dal dato ambientale, dall’attenzione prestata alla tutela del pianeta e da uno sfruttamento consapevole delle risorse.
Gli studenti presenti al convegno hanno rivelato la grande sensibilità dei giovani ai temi dei diritti civili oltre che a quelli ambientali, e ascoltato con molto interesse le tesi sostenute dai relatori. A corona della loro attenta partecipazione, le ragazze e i ragazzi del liceo “Alfonso de’ Liguori” sono infatti intervenuti, spesso con puntualizzazioni e analisi che hanno messo in luce preparazione, maturità e buona dose di speranza per i possibili futuri cambiamenti sociali.
Ciro Raia, presidente provinciale Anpi Napoli
Pubblicato lunedì 21 Febbraio 2022
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