“La vita dell’Anpi si basa su tre documenti: lo statuto, il regolamento e il documento politico approvato dal Congresso. Sta qui’ il nostro essere, la nostra forza, il nostro punto di riferimento, non solo nei grandi momenti, ma nella continuità. Questi sono i segreti della nostra forza: la nostra autonomia, la nostra identità, il rispetto delle regole scritte e non scritte. Questo ci ha aiutato a sopravvivere alle tempeste, agli eventi del dopo guerra, al decorso del tempo; e questo ci aiuterà ad affrontare, non solo il presente, ma anche il futuro, nella continuità tra le esperienze della Resistenza e i comportamenti dell’Associazione nel dopo guerra e ancora nella continuità tra le generazioni che ci hanno dato la libertà e quelle che ne hanno usufruito e ne usufruiranno ancora oggi – ripeto – con un solido ancoraggio al passato, ma – al tempo stesso – con forza e intelligenza proiettate verso il futuro”.
Carlo Smuraglia
Ricordo con immutato affetto, tre dei nostri presidenti nazionali non più tra noi, e di loro alcuni importanti momenti di vita della nostra Associazione vissuti insieme: Raimondo Ricci, partigiano che pur nelle sue condizioni di non vedente, il Primo Maggio del 2010 volle portare con se tutte le Anpi provinciali del nostro Paese, e dallo storico sasso di Barbato, gridò forte la sua denuncia contro gli assassini di ieri e insieme a Susanna Camusso, che allora era la segretaria generale della Cgil, contro i nemici di oggi.
Carlo Smuraglia, partigiano, impegnato con la nostra Anpi, con la sua e apprezzata oratoria, in tante fondamentali battaglie in difesa della democrazia e della Costituzione, che venne più volte in Sicilia portandoci sempre il suo importante contributo e affetto sia in occasione dei nostri congressi sia durante altri eventi pubblici.
La dolce Carla Nespolo, la prima presidente non partigiana, che nel breve periodo della sua presidenza e della sua vita seppe riportare tra noi e in tutta l’Associazione, oltre il suo sorriso, l’entusiasmo d’altri tempi, fino alla grande manifestazione nazionale dei centomila a Roma contro il fascismo.
È proprio così, anche per noi dirigenti dell’Anpi della Sicilia il nostro lavoro e il nostro impegno non può avere sosta, lo dobbiamo a quanti durante la Resistenza lottarono con coraggio, e amore, lo dobbiamo noi ai nostri 300 partigiani e partigiane Caduti mentre lottavano contro il nazifascismo, lo dobbiamo alle migliaia di siciliani che hanno preso parte alla lotta di Liberazione.
Ottantesimo vuole dire concreto impegno come è stato nelle scorse settimane insieme al presidente Gianfranco Pagliarulo, con l’inaugurazione di diverse sezioni anche dove prima imperava la mafia: a Corleone, Castelvetrano, Partinico e prima a San Giuseppe Jato, paese del noto mafioso Brusca, dove nel 1996 la mafia sciolse nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo.
Questo importante ottantesimo lo stanno festeggiando tutte le Anpi della Sicilia con i nostri iscritti e tanti antifascisti.
L’OTTANTESIMO della Liberazione sarà una nuova importante occasione per ricordare, discutere e crescere ulteriormente, così come avviene da 15 anni in tutta la Sicilia.
Ottavio Terranova, presidente provinciale Anpi Palermo, coordinatore regionale dell’Anpi Sicilia, membro del comitato nazionale Anpi
Pubblicato mercoledì 18 Dicembre 2024
Stampato il 22/12/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/servizi/80-della-liberazione-dallanpi-sicilia-uno-sguardo-indietro-per-continuare-a-costruire-futuro/