Il proposito è ambizioso ma inestimabile e necessario. Con il sogno, o meglio, l’obiettivo di realizzare un monumento-archivio che, il prossimo anno, 75° della Liberazione dal nazifascismo, possa competere per ricchezza di materiali con lo Yad Vashem di Gerusalemme: un archivio pubblico, fruibile sul web gratuitamente con un click, contenente interviste video alle ultime partigiane e partigiani viventi. Promosso dalla Presidenza nazionale Anpi e coordinato dai giornalisti Gad Lerner e Laura Gnocchi, il progetto “Noi, partigiani” è stato presentato oggi a Roma nella sede nazionale dell’Associazione.
L’iniziativa punta a coinvolgere altri giornalisti e film-maker volontari per raccogliere le testimonianze dei circa cinquemila combattenti della Resistenza ancora in vita. Un grande contributo culturale dedicato soprattutto alle giovani generazioni su un momento decisivo della storia democratica italiana e una corsa contro il tempo dettata dall’età anagrafica dei partigiani.
Un assaggio del progetto è stato presentato in un video di 15 minuti, visibile anche su www.anpi.it, con le domande poste e da porre ai partigiani per assicurare omogeneità ai lavori. Divulgativo, conoscitivo e molto divertente, va detto.
“NOI, PARTIGIANI” from ANPI on Vimeo.
“Solo oggi mi chiedo chi me lo ha fatto fare, prima non mi sono ero mai pentita della scelta di combattere”, assicura un’inossidabile Laura Wronowski, partigiana nipote di Giacomo Matteotti, ancora minorenne quando dopo l’armistizio decise di operare con le armi per lottare contro l’occupazione –. Ma in quest’Italia piatta, meschina e ignorante…”. Tra gli intervistati anche Bruno Segre e Mario Fiorentini, entrambi di 101 anni.
“Quando scelsi di operare in prima persona contro il nazifascismo? Il 25 luglio 1943”, risponde nel video il partigiano e parlamentare della Repubblica italiana nonché direttore de l’Unità, Aldo Tortorella, classe 1926. Partecipando alla conferenza stampa di presentazione in una sala gremita di giornalisti, Tortorella ha voluto ricordare la grandiosità della Resistenza italiana: «Fu realizzata da organizzazioni di massa senza pari in Europa: le donne, i giovani, i lavoratori. In nessun altro Paese occupato ci furono scioperi così imponenti contro il nazifascismo». Senza dimenticare la stampa clandestina e i tipografi assassinati dai repubblichini.
«L’intento – hanno illustrato la presidente nazionale Anpi, Carla Nespolo, e Andrea Liparoto, responsabile della comunicazione dell’Associazione – è quello di dare forma a un memoriale vivo e condiviso, e al tempo stesso di fornire un’importante documentazione ai ricercatori e un moderno strumento di conoscenza storica e democratica alle nuove generazioni. Qualcosa di più, quindi, di un monumento celebrativo. Si tratta – hanno proseguito – di una grande operazione culturale per rinnovare nel tempo la consapevolezza che la Resistenza costituisce un passaggio decisivo per la costruzione della convivenza civile e per instillare nella coscienza delle italiane e degli italiani l’imprescindibilità dei valori di libertà, umanità e giustizia».
Entro la prossima estate, intanto, saranno disponibili almeno un centinaio di testimonianze, realizzate grazie alla collaborazione di tanti giovani operatori e giornalisti volontari come Marta Cosentino. L’appello dunque è alla partecipazione. Vanno individuati i partigiani e intervistati per circa un’ora seguendo una comune traccia di domande. Il materiale raccolto non verrà “montato” (solo “ripulito” se proprio necessario).
A dare la disponibilità immediata al progetto è stato il segretario nazionale della Spi-Cgil, Ivan Pedretti, tra il parterre della prestazione alla stampa di “Noi, partigiani”.
Sempre sul sito dell’Anpi saranno disponibili le domande per gli intervistati mentre sulla pagina facebook dell’Associazione è possibile vedere anche la registrazione integrale della presentazione di questa mattina.
Giornalisti e film-maker volontari che volessero realizzare le interviste possono contattare l’ufficio stampa dei partigiani: ufficiostampa@anpi.it
Pubblicato giovedì 30 Maggio 2019
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