C’era un’informativa della Digos alla base dell’inchiesta avviata dalla Procura di Roma. Ipotesi di reato: associazione sovversiva e propaganda e istigazione all’odio razziale. Nei giorni scorsi una serie di perquisizioni hanno portato gli investigatori ad individuare nella capitale, quartiere di Cinecittà, la sede del gruppo che avrebbe raccolto l’eredità di Avanguardia Nazionale, organizzazione neofascista sciolta nel 1976.
Ancora attivo invece Vito Vincenzo Antonio Nardulli, 72 anni, che in concorso con altri indagati, scrivono gli inquirenti “avrebbe legami con l’associazione culturale Socialis. Una struttura “che congiuntamente alla sigla Comunità Politica di Avanguardia, raccoglie l’eredità politica di Avanguardia Nazionale, acquisendone gli scopi e le strategie politiche con valori, già propagandati dal primo movimento, che esplicitamente si richiama all’ideologia nazi-fascista e alla supremazia razziale, etnica e religiosa”.
Nardulli nel luglio 2020 era stato condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione insieme a Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova ora confluita in Italia Libera, riconosciuti colpevoli di rapina ai danni di un giornalista e un fotografo dell’Espresso aggrediti a Roma il 7 gennaio 2019, al Cimitero del Verano, dove erano stai inviati per documentare la commemorazione di Acca Larenzia.
Pubblicato venerdì 5 Marzo 2021
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