La neocostituita giunta di Guidonia Montecelio (pagina Facebook Mauro Lombardo Sindaco)

Guidonia, terza città del Lazio, quadrante est della periferia romana. Metti una sera d’estate, lunedì 18 luglio, nel giardino dell’enoteca più nota del centro urbano giungono progressivamente uno, due, tre, quattro, cinque, dieci, quindici uomini con le tipiche polo nere, quasi tutte dello stesso brand. Si salutano con la caratteristica stretta sull’avambraccio. L’appeal è quello tipico dei neofascisti, ma forse mi sbaglio.

I dubbi crollano quando entra il neosindaco Mauro Lombardo, che con fierezza porge anche lui l’avambraccio, uno a uno, alle polo nere. Sia chiaro, nulla di strano. Tutti sanno che politicamente è da sempre vicino a certi ambienti, ovvero a quel sottobosco neofascista romano che Paolo Berizzi ha più volte denunciato con articoli e volumi, e che ha costretto il giornalista a vivere sotto scorta.

Vladimir Luxuria (Imagoeconomica)

Tutti, nella zona, certamente ricordano che il neo primo cittadino, allora presidente del circolo “Collefiorito” di Alleanza nazionale di Guidonia, aveva fatto parte di quel gruppo di una quindicina di “contestatori” che il 30 marzo 2006, in occasione di una manifestazione elettorale aveva aggredito verbalmente e con lancio di finocchi l’esponente di Rifondazione comunista Vladimir Luxuria, candidata in Parlamento. Questo lei stessa, all’indomani dell’accaduto, aveva raccontato a La Stampa: “Sono arrivata e c’erano una quindicina di uomini, tra cui (…) Lombardo, ex consiglieri di Alleanza Nazionale. Hanno srotolato uno striscione con la scritta ‘Ieri falce e martello, oggi falce e pisello’ e poi avevano dei finocchi che hanno lanciato come se fossero dei sassi. Io ho schivato per un pelo uno di questi finocchi volanti e non c’era la polizia. Le forze dell’ordine sono intervenute dopo 45 minuti”.

Un tweet dello scorso 17 marzo pubblicato dalla stessa Luxuria

All’epoca, con unanime condanna del mondo politico, il caso va su tutte le cronache nazionali: Gianfranco Fini sospende immediatamente Lombardo e il consigliere circoscrizionale e Luxuria ringrazia.

Ma torniamo ai fatti di ieri sera. Il neosindaco e il suo gruppo si spostano nel roof garden dell’enoteca e trascorsa un’oretta accade l’inimmaginabile. Dalla terrazza si sentono per tre volte le polo nere intonare il tipico saluto fascista! Penso che forse mi sono sbagliato, ho travisato, l’ho immaginato, ma i volti sbigottiti e gli occhi sgranati dei miei amici confermano che no, non ho equivocato.

Piero Calamandrei in uno dei ritratti fotografici più noti

Si dirà che è una goliardata, che ormai certi atteggiamenti sono stati sdoganati, che è anticostituzionale limitare la libertà di espressione, perlopiù in una riunione privata. Sì, la nostra Costituzione antifascista e democratica, alla quale Piero Calamandrei nel suo Discorso sulla Costituzione del 1955 si riferiva con queste indimenticabili parole: “Ora, vedete – io ho poco altro da dirvi –, in questa Costituzione (…) c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. Tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie son tutti sfociati in questi articoli. E a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane”.

Il comizio di presentazione di Mauro Lombardo candidato Sindaco (tiburno.tv)

E allora non si può sottacere. Lombardo è espressione della coalizione Nuovo Polo Civico, eletto con il 59,92 % dei consensi (10.989 voti) contro il 40,08% del candidato del centrodestra, perché il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra Alberto Cuccuru, supportato da Partito democratico, 5S, Articolo Uno e dalla lista civica “Io con Alberto” non ha raggiunto il ballottaggio per 180 voti.

Ma non finisce qui, perché il Pd regionale e locale sostengono pubblicamente durante la campagna elettorale per il ballottaggio il candidato del Nuovo Polo Civico e si appellano alle forze sociali e civili della città per sostenerlo nell’ultima sfida, tant’è che viene eletto. Non basta. Il Partito democratico entra nella giunta del sindaco Lombardo con Alberto Cuccuru nominato assessore con deleghe al Bilancio, finanze e tributi, e di conseguenza entra in consiglio comunale il primo dei non eletti del Pd, Mario Lomuscio. Insomma, una storia di provincia. Tutta italiana.