Reims, 7 maggio 1945. Era notte fonda, precisamente le ore 2.41, quando il generale Alfred Jodl, a nome del Terzo Reich, firmò la resa incondizionata della Germania agli Alleati. Il giorno successivo il Generale Wilhelm Keitel assieme ad altri rappresentanti dell’alto comando a Berlino avrebbero firmato la resa all’Unione Sovietica alla presenza del Generale Žukov. Il 27 gennaio l’Armata Rossa era entrata ad Auschwitz, scoprendo per primi l’orrore del campo di sterminio e liberando i superstiti.
La resa fu preceduta dalla battaglia di Berlino, al termine della quale l’Armata Rossa conquistò la capitale del Reich. La battaglia iniziò il 16 aprile e terminò di fatto l’8 maggio.
La caduta di Berlino e la perdita dei massimi dirigenti del regime provocò il crollo totale delle forze armate tedesche e la disfatta finale della Germania. Durante la battaglia, a cui parteciparono circa tre milioni e mezzo di uomini, vennero liberati centinaia di migliaia di prigionieri di guerra. Il 30 aprile era caduto il Reichstag. Nei giorni precedenti la resa si erano suicidati prima Adolf Hitler e poi Joseph Goebbels. Terminò così la guerra in Europa: bisognerà attendere il 15 agosto, dopo Hiroshima e Nagasaki, per la resa del Giappone, che firma la capitolazione il 2 settembre sulla corazzata americana Missouri. A novembre si avviava il processo di Norimberga, in cui furono svelati i crimini dei nazisti in guerra e nei lager.
Pubblicato giovedì 7 Maggio 2020
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