Una passeggiata partigiana per far conoscere e ricordare un valoroso combattente della Resistenza slovena e italiana: Marco Redelonghi, decorato con la massima onorificenza dalla ex Jugoslavia: Eroe Nazionale. Un’iniziativa che ha voluto ribadire la comunanza tra due comunità, la slovena e l’italiana, unite da secoli di storia e dalla lotta all’occupazione nazifascista, oltre i confini stabiliti alla fine della seconda guerra mondiale.
Su iniziativa dell’ANPI delle Valli del Natisone e della ZZB NOB di Kobarid/Caporetto – i Partigiani della vicina Repubblica di Slovenia – e in collaborazione con le associazioni alpinistiche della Slavia “Planinska družina Benečije” e di Kobarid/Caporetto “Planinsko društvo Kobarid”, lo scorso 15 maggio 2016, si è svolta un’escursione di 5 ore di cammino da Zapotok/Zapatocco, la località di nascita di Marco Redelonghi, e Breginj dove il Comandante trovò la morte il 5 maggio 1944.
Alla partenza il gruppo iniziale dell’escursione, 25 persone, ha ricordato l’origine del futuro Eroe Nazionale.
Marco Redelonghi era nato il 24 aprile 1912. All’età di 14 anni resta orfano di madre, Aloisia Zorza di Marsin/Mersino – morta all’ospedale di Cividale del Friuli – e deve aiutare il padre Bernardo, maniscalco e contadino, a sostenere la numerosa famiglia, sei persone. Marco svolge lavori saltuari in varie località del Friuli fino a quando, nel 1937, si trasferisce nella zona di Breginj e sposa Maria Kramar di Podbela. La coppia ha due figli e si trasferisce in Germania, dove Marco e Maria lavorano in aziende agricole. Scoppia la guerra. Nel 1942 la polizia tedesca scopre che Redelonghi ha rapporti con alcuni prigionieri di guerra e lo estrada in Italia. Marco è richiamato alle armi, artificiere. Viene allogato nei pressi di Trnov, dove si sta scavando una galleria sotto Monte Polovnik, per realizzare una centrale idroelettrica sull’Isonzo. Entra in contatto con gli attivisti del Fronte di Liberazione, procurando loro l’esplosivo destinato alle unità partigiane del Soški odred (Distaccamento Isonzo). La polizia nazifascista lo scopre, lo arresta e lo deporta a Pisticci.
In gruppo in marcia ha proseguito il tragitto attraversando le località di Štupca/Stupizza, valle della Predolina/Pradolino. Ecco un altro capitolo della storia di Redelonghi.
Dopo la caduta del fascismo, Redelonghi riesce a fuggire, a ritornare a Breginj e a prendere contatto con i partigiani. Organizzerà l’insurrezione popolare e nel corso delle battaglie per la Repubblica di Kobarid diviene comandante di compagnia della Soška brigada (Brigata Isonzo). Combatte le battaglie del Ponte San Quirino e sul Monte Stol. In seguito è vice-comandante del 4º Battaglione della Bazoviška brigada (Brigata Basovizza). Il 6 novembre 1943 con la sua mitragliatrice riesce a trattenere l’avanzata delle forze nemiche sul Matajur. Verrà promosso Comandante del 2º Battaglione del Briško-beneški odred (Distaccamento Collio–Benecia).
Un’altra tappa della marcia resistente italoslovena ha toccato il villaggio di Podbela, nella Repubblica di Slovenia. I partecipanti si sono radunati al Monumento dedicato ai Caduti per la Guerra di Liberazione, attesi da numerose altre persone del luogo e dei paesi vicini, sloveni e italiani. Alla cerimonia era presente anche il figlio di Marco Redelonghi, Marjan, noto professionista residente a Ljubljana.
Rafforzata dai nuovi partecipanti, la camminata è proseguita alla volta del cimitero del paese, dove sono stati deposti dei fiori sulla tomba dell’Eroe Nazionale Marco Redelonghi. Un breve discorso è stato tenuto da Vera Istenič e un coro di giovani cantori sloveni ha reso omaggio al Partigiano intonando alcune canzoni.
Ed ecco come andò avanti la vicenda dell’Eroe Redelonghi.
Nel gennaio’44, Marco e la sua formazione distruggono il montacarichi che da Štupca/Stupizza porta alla cima del Črni Vrh. Il 13 marzo portano a compimento un’altra azione di grande risonanza: all’aeroporto militare tedesco del Belvedere nei pressi di Povoletto, nella pedemontana friulana, riescono a distruggere ben nove velivoli. Per i tedeschi Marco Redelonghi diviene il più pericoloso “bandito” della zona. Per la sua cattura viene fissata una taglia di ben 150.000 lire.
Intercettato nella zona di Robidišče, il 16 marzo ’44, il Comandante viene gravemente ferito a una gamba. È costretto a nascondersi. I tedeschi lo cercano senza tregua e attuano ritorsioni contro la sua famiglia: seviziano brutalmente i suoi cari e uccidono sulla porta di casa l’anziano padre Bernardo.
Dopo la sosta al cimitero di Podbela, nella Repubblica di Slovenia, il nutrito il gruppo di marciatori ha proseguito verso Brdce sopra Berginj, dove una lapide commemorativa ricorda il sacrificio del Comandante partigiano. Il racconto continua.
I nazi-fascisti, forse per la delazione di un prete locale, il 5 maggio 1944, individuano il nascondiglio di Redelonghi. Per non cadere vivo nelle mani del nemico, Redelonghi sceglie di togliersi la vita con un colpo di fucile.
Nel 1951 è dichiarato Eroe Nazionale. Nei pressi di Staro, lungo la strada principale tra Cividale e Caporetto, sorge un bel monumento che ricorda le sue gesta e lo ritrae in un busto di bronzo.
A suggellare la fine della manifestazione un forte temporale ha bagnato i partecipanti rifocillati poi nell’accogliente borgo del vecchio centro del paese di Breginj restaurato e conservato dopo il terremoto del 1976.
L’incontro di amicizia tra partigiani italiani e sloveni è continuato in un clima di festa, allietato dal coro della Benečija/Valli del Natisone e si è concluso con la promessa di ripetere l’esperienza l’anno prossimo. La 2ª edizione dell’Escursione sui passi di Marco Redelonghi si terrà il 7 maggio 2017.
Chi volesse partecipare o avere informazioni può contattare la sezione ANPI di Cividale all’indirizzo e-mail: segreteria@anpicividale.eu
Vojko Hobič, Presidente della ZZB-NOB di Kobarid (Caporetto), l’associazione dei partigiani sloveni
Pubblicato venerdì 18 Novembre 2016
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