Nell’entroterra di Imperia, città Medaglia d’Oro al Valor Militare per la lotta di Liberazione, a Costa frazione di Carpasio esiste un Museo della Resistenza tra le realizzazioni più significative, oggi in Italia, per illustrare la vita e le azioni delle formazioni partigiane durante i mesi dell’occupazione nazifascista. A sua volta, il centro di esposizione è il risultato di un generoso impegno di associazioni, istituzioni locali e dei cittadini. La struttura è ospitata nella costruzione rurale dove si costituì il Comando della Prima Zona Ligura e la visita diviene al contempo un viaggio nella storia e l’occasione per scoprire il magnifico territorio montano e i borghi dell’alta Valle Argentina.
Chi volesse raggiungere lo spazio museale, orgoglio e meritato vanto di tutta la provincia, può farlo anche scavalcando i crinali verso la Valle Arroscia, passare per Prati Piani, Colla d’Oggia e San Bernardo di Conio, dove ebbe luogo la battaglia di Monte Grande, uno degli episodi più importanti della Resistenza imperese e del Ponente ligure.
Giunti al Museo della Resistenza, si può decidere se soffermarsi prima o dopo il percorso nelle sale ad ammirare il grande castagno che serviva da rifugio di emergenza ai combattenti feriti; nell’enorme tronco cavo dell’albero potevano trovare riparo fino a sette persone. Nei suoi pressi, lo scorso anno per il 69º della Liberazione, la Sezione ANPI di Albenga ha scoperto una tavolozza d’ulivo con incisa la poesia 25 aprile 1945, tratta dalla raccolta Radici del partigiano Libero Nante, futuro straordinario medico, nato a Oneglia. L’iniziativa era nata dalla proposta di due Sindaci di Alto e dello storico Pino Ghisalberti. Anche Alto, infatti, ebbe un ruolo determinate nella lotta partigiana, punto nodale tra la Resistenza ligure e quella piemontese. Ad Alto, fu ferito a morte Felice Cascione, l’autore di Fischia il vento.
Nella sala inferiore del “casone” una grande carta topografica illustra le zone dove operarono la 2ª Divisione “Felice Cascione”, che nel settembre ’44 intentò sul Monte Grande la vittoriosa battaglia contro l’esercito tedesco, e la 6ª di Silvio Bonfante; senza dimenticare che, sempre a Carpasio, fu fissata la sede della IV Brigata “Elsio Guarrini”.
Esposte al piano d’ingresso sono le divise originali, l’automatica Sten, i Mauser tedeschi, e le lanterne indispensabili ai combattenti della Resistenza per muoversi nella notte fonda. In mostra anche decine di documenti e preziose fotografie d’epoca, oltre a testimonianze di guerra, dono di ex combattenti.
Nella sala superiore sono raccolti contenitori di armi lanciati dagli Alleati a Pian Rosso di Viozene e ad Alto, e il micidiale Mayerling – 2mila colpi al minuto – in dotazione all’esercito tedesco, ricetrasmittenti da campo, rottami di un aereo caduto a Rocca Carbone, in località Realdo, pezzi di una camionetta recuperata a Passo Teglia.
I più appassionati dei sentieri di montagna possono anche proseguire per circa 14 km fino a Colla d’Oggia, dove comincia il sentiero che porta a Monte Grande, il teatro di battaglia dove tra il 4 e il 5 settembre 1944 i partigiani sconfissero i nazifascisti. Sul finire dell’estate 1944, le forze tedesche e fasciste avevano accerchiato le formazioni partigiane riparate nella zona del bosco di Rezzo. Per uscire dall’assedio, l’azione partigiana prese le mosse da S. Bernardo di Conio e dal soprastante Monte Aurigo, da dove diressero i tiri di due mortai da 81 mm. Il distaccamento d’assalto “Garbagnati” – 17 uomini guidati da “Mancen” e “Stalin” – si trasferì sotto le pendici di Monte Grande e a sorpresa attaccò con lancio di bombe a mano e raffiche di armi automatiche leggere. Nonostante il grande numero di uomini e armi impiegato dall’esercito nazista, i partigiani ebbero la meglio. L’accerchiamento fu rotto e si aprì una via di scampo.
Infine, una nota gastronomica. Chi volesse trascorrere un’intera giornata tra i monti, in alternativa al pranzo al sacco, nei luoghi di ristoro aperti dalla pro loco potrà gustare le specialità tipiche: trippa, capra e fagioli, tagliatelle, salsiccia, rostelle.
Info: Il Museo della Resistenza di Carpasio è aperto al pubblico – da aprile a ottobre – il sabato, la domenica e i giorni festivi, dalle ore 9 alle 18,00. Per classi di studenti e professori oppure gruppi di almeno 10 persone si può concordare una visita anche nei giorni feriali.
Per ogni informazione o richiesta, gli interessati possono rivolgersi all’Istituto Storico della Liberazione e dell’Età contemporanea di Imperia – tel. 0183-650755 – o contattare il Comitato provinciale ANPI di Imperia, ogni martedì e venerdì dalle ore 9 alle 11,30 telefonando allo 0183-294975.
Pubblicato mercoledì 23 Dicembre 2015
Stampato il 21/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/persone-e-luoghi/itinerari-della-resistenza/imperia-la-resistenza-nel-museo-di-carpasio/