C’era la guerra quella sera il DC9 è stato abbattuto.
Queste le affermazioni del manifesto che l’Associazione dei Parenti della Vittime della Strage di Ustica ha preparato per il 40°anniversario della Strage.
È la verità con la quale dobbiamo confrontarci rafforzata in questi giorni da un servizio di Rainew24 che ci restituisce le ultime parole dei pilota del DC9 Itavia: «Guarda… cos’è?». Evidentemente vede la terribile situazione di guerra aerea che sta tragicamente portando a morte 81 innocenti cittadini italiani.
Oggi bisogna ricordare che la verità su Ustica è una verità subito nota e volutamente occultata: le telefonate tra gli avieri che dai siti radar seguivano il volo erano piene di allarme per quello che vedevano nei loro strumenti verificarsi attorno al velivolo civile. Abbiamo un tracciato radar con il volo del DC9 e una palese manovra d’attacco.
Proprio nell’immediatezza si svolge presso l’ambasciata americana a Roma una (inspiegabile?) riunione straordinaria. E a mio avviso lì, nel clima di una recrudescenza della guerra fredda, si decide che i cittadini non debbano sapere.
Si parlerà di cedimento strutturale, di una “tragica fatalità” sulla quale non serve indagare. Tutto doveva finire in fretta, la verità scomparire come nel mare Tirreno si era inabissato l’aereo.
Sono iniziate le distruzioni della documentazione, le falsità, i depistaggi. Le indagini a Roma hanno perso ogni mordente; l’Aeronautica ha messo in campo tutto il suo prestigio e la sua “unica e assoluta” competenza tecnica per nascondere, per sostenere la testi del cedimento strutturale che come conseguenza prima porta al fallimento della compagnia privata Itavia, proprietaria del velivolo.
Il presidente della Commissione Stragi, Libero Gualtieri, che ha denunciato le tante nefandezze dei militari, dirà che i loro comportamenti hanno fatto dell’Aeronautica l’82 vittima di Ustica, io preferisco sostenere che l’82 vittima è il dottor Davanzali, proprietario dell’Itavia, che ha visto distrutta la sua azienda e in un certo modo anche la sua vita.
Poi sono passati molti anni, Ustica è stata dimenticata; c’è voluto l’intervento di un gruppo di politici e intellettuali, primo firmatario Francesco Bonifacio, (Ossicini, Scoppola, Giolitti, Ingrao, Rodotà, Ferrarotti) e della costituita Associazione dei parenti per far breccia nell’opinione pubblica.
Con un grande sostegno della stampa, della società civile e del mondo dell’arte e dello spettacolo, è stata risvegliata l’attenzione di governi e istituzioni.
Poi con il lavoro quasi in simbiosi della Commissione Stragi, presieduta dal senatore Gualtieri, e della magistratura, giudice istruttore Priore, si è aperto la strada alla verità e, siamo arrivati al 1999, una sentenza ordinanza afferma «l’incidente al DC9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC9 è stato abbattuto, è stata spezzata la vita a 81 cittadini innocenti con un’azione, che è stata propriamente atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, operazione di polizia internazionale coperta contro il nostro Paese, di cui sono stati violati i confini e i diritti. Nessuno ha dato la minima spiegazione di quanto è avvenuto».
Oggi abbiamo una serie di sentenze definitive in sede civile, alle quali bisogna dare piena attuazione, che preso atto della sentenza ordinanza Priore condannano i ministeri dei Trasporti e della Difesa a risarcire i parenti delle vittime sia per non aver garantito la sicurezza di quel volo e di quei 81 innocenti cittadini e sia per aver ostacolato la ricerca della verità.
Di queste certezze oggi dobbiamo definitivamente prendere atto; sbugiardare ancora una volta le provocazioni, di chi parla, nonostante tutto di bomba all’interno del DC9 o fantasiosi documenti segreti.
A dir la verità si tratta proprio di depistaggio!
E far risuonare più forte la richiesta alle istituzioni, all’Esecutivo del nostro Paese, per la memoria delle povere vittime, ma ancor più – io credo – per la nostra dignità nazionale di un grande impegno in campo internazionale: la magistratura deve avere tutta la documentazione, le risposte alle rogatorie internazionali, per permettere la chiusura delle indagini riaperte dopo che il presidente Cossiga ha affermato che il DC9 è stato abbattuto dai francesi a “caccia” di Gheddafi.
Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica
Pubblicato martedì 23 Giugno 2020
Stampato il 24/11/2024 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/persone-e-luoghi/anniversari/ustica-guarda-cose/