Quindicinale

N° 58

martedì 13 Novembre 2018

Ruspe per i migranti del Baobab

È successo stamattina a Roma, presso la stazione Tiburtina. Parlano Anita Carriero dell’associazione Medici per i diritti umani e Roberto Viviani, volontario del presidio: «Sono quasi tutti i ragazzi in regola col permesso di soggiorno, ma una volta rilasciati dalla Questura saranno in strada, senza una tenda», «con il nuovo decreto sicurezza e l’abolizione della protezione umanitaria e i mancati rinnovi delle protezioni accordate in passato si creerà un’illegalità generalizzata, implementando degrado e situazioni esplosive»

lunedì 12 Novembre 2018

Perché chi ama la Patria è antifascista

Una lezione innovativa e molto attuale dallo studio della strage nazista di Cefalonia del settembre ’43 e dei mancati processi ai responsabili. La Resistenza come indivisibile fenomeno nazionale grazie al contributo del Sud. Se ne è parlato a Palermo in un convegno promosso dall’Anpi e dalla Società di storia patria presentando il libro di Marco De Paolis, procuratore militare della Repubblica, e della storica Isabella Insolvibile

lunedì 29 Ottobre 2018

L’OLTRAGGIO DI PREDAPPIO

L’ultimo affronto alla legalità e alla memoria democratica. Le responsabilità di chi non ha tutelato il rispetto delle norme. L’ANPI manifesta nella cittadina romagnola per ricordare quando, il 28 ottobre 1944, fu liberata dal nazifascismo, per la verità storica a fronte delle menzogne dei seguaci del duce, e annuncia una denuncia all’autorità giudiziaria

Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Numero 58 Anno IV

del 26 Ottobre 2018

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Patria Indipendente, il periodico antifascista con aggiornamenti quotidiani.

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80 anni di ANPI – La Resistenza continua

Le tappe salienti dell’impegno dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia si intrecciano strettamente con la vita della Repubblica. Da ieri a oggi. Il video è stato realizzato da Silvia Folchi, testi di Gabriele Bartolini, Silvia Folchi, Andrea Liparoto. Da guardare e scaricare

martedì 17 Dicembre 2024

La vittoria conquistata e perduta. L’epopea eroica delle Zone Libere delle Valli del Taro e del Ceno

L’esperienza complessa delle formazioni combattenti nel Parmense, con tanti giovani provenienti da diversi territori del Paese, le differenti visioni di strategia militare e politica della lotta, il tentativo di realizzare un Comando unico, i rapporti difficili con le popolazioni di montagna, le direttive del Pci e la voglia di riprendersi la vita di chi cominciava a respirare aria di libertà, le linee di condotta calate dall’alto. Una storia gloriosa finita tragicamente ma depositaria di un messaggio politico rivolto al futuro, alla democrazia così difficile da affermare, ieri come oggi

mercoledì 27 Novembre 2024

Sosteniamo il docufilm su Peppe Valarioti, dirigente comunista ucciso dalla ‘ndrangheta

Parte il crowdfunding di Ugly Films e Anpi Reggio Calabria per finanziare la produzione indipendente di “Medma non si piega”, la storia del primo omicidio politico-mafioso in Calabria, rimasto senza giustizia e anche senza memoria. Perché le vittime innocenti di ‘ndrangheta non hanno mai avuto la rilevanza dovuta, come invece è successo per le vittime della mafia siciliana. Scritto e diretto da Gianluca Palma e Giulia Zanfino, direttore della fotografia Mauro Nigro. Produzione Ugly Films srls di Rende (Cs). Le coordinate per sottoscrivere (sia sulla piattaforma GoFundMe sia via Iban di Anpi Polistena RC). Fiaccolata nella campagna di Nicotera Marina (Vibo Valentia) sul luogo dell’omicidio

martedì 10 Dicembre 2024

Cosimo Moccia, carabiniere partigiano fucilato in una strage della X Mas, e l’onorificenza declassata

80 anni fa, il 10 dicembre 1944, a Tramonti di Sotto, in Friuli, combattente nelle Brigate Osoppo veniva torturato e giustiziato dai fascisti insieme a nove compagni di lotta della sua formazione e delle Garibaldi. Era nato in Puglia, a Manduria, e aveva 22 anni. Era stato tra i protagonisti della Repubblica partigiana della Carnia, una straordinaria esperienza di democrazia soffocata nel sangue. Ma nel dopoguerra il riconoscimento alla memoria diventa un giallo, raccontato anche in un libro di Anna Rita Morleo

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