Già parlamentare e sottosegretario alla Pubblica Istruzione al tempo del primo Governo Prodi, Albertina Soliani è da una ventina di mesi presidente dell’Istituto Alcide Cervi, che ha sede a Gattatico (Reggio Emilia). Abbiamo conversato con lei sul presente e sul futuro dell’Istituto.
44 anni dopo la sua fondazione, l’Istituto Cervi è molto vivo. Nonostante la crisi della politica e delle istituzioni, Casa Cervi è un punto di riferimento per la coscienza democratica del Paese.
Un anno e mezzo fa ci siamo dati il compito di ampliare la base sociale dell’Istituto, di collocarlo più fortemente nel contesto nazionale e internazionale, di far vivere il suo patrimonio ideale tra i cittadini e soprattutto nelle nuove generazioni. Per questo abbiamo rinnovato lo Statuto che prevede un Consiglio di Amministrazione di nove membri, un Consiglio Nazionale di 35, l’apertura ai singoli soci, oltre agli enti e alle associazioni. Oggi sono presenti negli organismi, eletti il 22 novembre dall’Assemblea dei Soci, rappresentanti dei Soci fondatori, (ANPI, CIA, Provincia di Reggio Emilia, Comuni di Gattatico e Campegine), della Regione Emilia-Romagna, di alcune grandi città (Milano Torino, Bologna, Palermo), di associazioni come Libera e ARCI, dei principali sindacati, dei partigiani cattolici.
Un Istituto Cervi aperto e inclusivo che estende la sua progettualità ben oltre il territorio provinciale.
È stato nominato il Vicepresidente vicario, Luca Bosi, del mondo cooperativo. Fiorella Ferrarini, dell’ANPI di Reggio Emilia, coordina il Consiglio Nazionale, mentre Renzo Testi è Presidente del Comitato dei Garanti.
Il patrimonio ideale, morale, civile e politico dell’Istituto non solo deve essere conservato, ma fatto vivere nel tempo presente. Il trattore e il mappamondo dei Cervi tracciano la strada per il futuro. Penso a un Istituto ben presente nelle sfide contemporanee, compresa la lotta per la legalità contro le mafie. Anche qui penso a un Istituto che investe sulla formazione delle nuove generazioni in rapporto costante con le scuole. Stiamo per realizzare il terzo convegno sui “Costruttori di ponti” dedicato alle nuove generazioni di immigrati e all’incontro della memoria democratica del nostro Paese con le diverse culture della nostra società.
Nel tempo della crisi della democrazia noi vogliamo riscoprirne le radici fondative. Di fronte al vento della paura, dei populismi, delle guerre che scuote il mondo, a partire dall’Occidente, il Cervi lavorerà per formare coscienze democratiche e sostenere un impegno incessante per la pace universale.
I Cervi erano contadini e l’eredità che conserviamo nella Biblioteca e nell’Archivio di Emilio Sereni è il secondo polmone, insieme a quello della memoria, che fa respirare l’Istituto. L’ormai decennale Summer School Emilio Sereni ne è un’espressione consolidata; quest’anno si è tenuta una nuova edizione a Siracusa, e nel 2017 ne è prevista una ulteriore a Cagliari.
La Regione Emilia-Romagna ha approvato la Legge sulla Memoria; quali sono le prospettive?
Siamo molto lieti che la responsabilità per la memoria sia stata assunta dalla Giunta e dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna come un compito primario. L’Istituto Cervi ha presentato il suo piano triennale e la Regione finanzierà i suoi progetti così come quelli degli altri Istituti. La novità è nello sforzo di coordinamento regionale al quale stiamo partecipando con convinzione. Siamo anche protagonisti della nascita, a breve, della rete dei luoghi di memoria in Italia. Di recente abbiamo promosso, al Cervi, un importante convegno sul tema “Luoghi per il domani. Il ruolo civile dei luoghi di memoria in Italia”. Stiamo lavorando su nuovi filoni di ricerca come il cinema, il teatro, il patrimonio d’arte di Casa Cervi. Stiamo rinnovando il Museo, ormai raccontato nelle diverse lingue, compreso il cinese e l’arabo. Si sta estendendo la nostra ricerca sul web attraverso la piattaforma digitale di Memorieincammino.it.
Qual è il quadro delle relazioni del Cervi, dai volontari fino alle istituzioni nazionali e internazionali?
Casa Cervi è un luogo del popolo. Non è solo ricerca culturale, per la quale abbiamo il contributo del nuovo Comitato Scientifico guidato dal professor Giorgio Vecchio; è anche un luogo di grande partecipazione. I volontari per noi sono preziosissimi, ad essi è affidata l’organizzazione delle più importanti manifestazioni, nonché l’aiuto al Museo. Sto lavorando perché i volontari siano parte integrante della vita dell’Istituto.
I nostri rapporti con le Istituzioni, le Università, gli enti di ricerca sono solidi. Collaboriamo con il Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e della Ricerca), il Mibact (Ministero per i Beni Culturali e Ambientali), il Ministero del Lavoro, l’Insmli (Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione), diverse Università italiane e molte istituzioni scolastiche con le quali sono in atto anche progetti di Alternanza Scuola Lavoro.
Consideriamo il nostro Istituto nel contesto internazionale con un rapporto particolare con l’Unione Europea e i suoi progetti. Di recente l’Istituto è stato invitato a Berlino, alla cerimonia inaugurale della mostra permanente “Tra più fuochi. La storia degli internati militari italiani in Germania tra il 1943 e il 1945”, presso il Centro di documentazione sul lavoro forzato di Schöneweide-Fondazione Topografia del Terrore di Berlino, alla presenza dell’attuale Presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni e del ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, contribuendo con un documento del progetto Memorieincammino.it. Coltiviamo le relazione internazionali. Insieme con la CIA stiamo dando vita a un progetto di sostegno ai contadini della Birmania. Da tutto il mondo arrivano persone e contatti con Casa Cervi. Abbiamo anche in programma la pubblicazione del libro di Alcide Cervi “I miei sette figli” negli Stati Uniti.
È un grande onore per me lavorare all’Istituto. Si impara come vivere oggi, nel mondo di oggi, la nostra responsabilità di cittadini di una democrazia nata dalla Resistenza. Si impara a riconoscere le resistenze ovunque.
Mirco Zanoni, responsabile culturale dell’Istituto Cervi
Pubblicato lunedì 16 Gennaio 2017
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