Marta Grande, deputata del M5S, componente della Commissione Esteri di Montecitorio, in Aula è intervenuta con parole molto nette per esprimere il voto favorevole del suo gruppo alla mozione sulle stragi nazifasciste…
È un dovere morale sostenere la richiesta di giustizia per le vittime delle stragi nazifasciste. Migliaia di documenti su quei fatti non sono ancora neppure disponibili alla consultazione pubblica. Invece è necessario conoscere quelle vicende e ricordarle, non solo nelle aule parlamentari. Soprattutto per riconoscenza verso quanti hanno combattuto la Resistenza per difendere il nostro Paese. C’è chi per questo ha perso tutto, spesso anche la vita. E lo hanno fatto per tutti noi. Ricordare e onorare queste persone e il loro alto gesto è semplicemente un atto di civiltà.
Perché ha definito la Resistenza come il momento più “ingiusto” e più nobile della storia italiana?
Ho scelto con cura le parole. La Resistenza al fascismo fu una sollevazione popolare per rispondere a un’ingiustizia, contro scelte politiche non condivise, contro chi aveva costretto il Paese a vivere una guerra mondiale, trascinandolo poi anche alla guerra civile, lacerandolo profondamente. E nobile fu l’insurrezione popolare. Erano eroi, persone che credevano nella libertà, nella vita, nella dignità. Hanno lottato per il rispetto dei diritti umani, vorrei dire. Nonostante allora non fossero stati formulati e dichiarati dalla comunità internazionale.
Partigiani eroi?
Hanno contribuito realmente alla liberazione dell’Italia, hanno conquistato la democrazia con enormi sacrifici, tra inaudite brutalità. Chi altri può essere considerato un eroe?
Nel suo intervento ha sostenuto che la Resistenza non può essere una pagina di storia ormai lontana, da archiviare…
La storia e la memoria degli eccidi nazisti e fascisti sono importanti sia per il presente sia per il futuro. Sono importanti in primo luogo per i vivi: i familiari, i figli e i nipoti delle vittime. Avrebbero potuto crescere con i loro cari e invece non hanno avuto neppure giustizia. Chi ha assistito ai massacri, ha avuto la casa bruciata, finora non ha visto i colpevoli scontare alcuna pena. La responsabilità è stata della politica. Di scelte politiche precise. Molti dei presunti autori delle stragi sono ancora vivi, hanno trascorso e trascorrono in Germania un’esistenza indisturbata.
E per il futuro?
Affinché non accada di nuovo. Dobbiamo scongiurare ogni pericolo di questo tipo con la maggior forza possibile. Tenere a distanza alcuni atteggiamenti, perché contesti che sembrano ormai lontani, invece si possono ripetere. C’è chi sostiene che la storia sia ciclica. Altri Paesi hanno fatto i conti col proprio passato. L’Italia no: nelle scuole non si studia quel periodo, in pochi casi si sfiora appena. Sono la più giovane deputata della legislatura e ho avuto la fortuna di conoscere i fatti per aver incontrato molti protagonisti di quel periodo. Ho letto libri, mi sono appassionata. La mia terra, Civitavecchia, ha sempre coltivato le sue radici democratiche. Ma le nuove generazioni non sanno quasi nulla.
Anche i familiari dello stragismo neofascista degli Anni 60, 70 e 80 si battono da decenni per ottenere giustizia in tribunale…
Io faccio parte della Commissione d’inchiesta sul rapimento e la morte di Aldo Moro e i suoi componenti hanno accesso a ogni documento. Per questo ritengo opportuno e necessario fare chiarezza pubblicamente anche su quei periodi della storia più recente. Da lì potremmo vedere e seguire fili che ancora esistono a livello politico nazionale e internazionale. Non credo tuttavia ci sia la volontà. La realtà civile che si mobilita si trova di fronte una realtà politica che preferisce glissare, ignorare, omettere. È questo il nodo da sciogliere.
Che succederà dopo l’approvazione della mozione sulle stragi nazifasciste?
L’approvazione della mozione sulle stragi nazifasciste è importantissima perché impegna il Governo. E l’approvazione con quel numero di voti favorevoli dà un segnale molto molto forte. Per questo come Movimento 5 Stelle abbiamo voluto sostenere e votare la mozione De Maria, già sindaco di Marzabotto, preferendo non presentarne una nostra. Le mozioni però non sempre trovano immediata applicazione. La mozione va seguita e noi lo faremo.
Pubblicato lunedì 19 Dicembre 2016
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