C’è un buco nero al posto delle 20 pietre d’inciampo in memoria delle famiglie Di Consiglio-Spizzichino e Di Castro che fino alla primavera del 1944 abitavano a Roma al civico 82 di via Madonna dei Monti, prima di essere state arrestate e uccise alle Fosse Ardeatine o nei campi si sterminio nazista. Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre sono state divelte e rubate. Uno scempio compiuto nell’anno in cui ricorre l’80° delle Leggi razziali italiane e a poche ore dal 70° della Dichiarazione universale dei diritti umani.
“Un gesto vigliacco perpetrato dalla feccia fascista”, dichiara il comitato provinciale Anpi di Roma, esprimendo “il più profondo sdegno e stringendosi alla Comunità Ebraica romana”.
Quei cubi di cemento con targa d’ottone, grandi e profondi 10 cm, come i sanpietrini che lastricano le strade del centro capitolino, erano stati posti proprio per ricordare l’orrore della persecuzione contro gli ebrei. Ognuno ha inciso il nome della vittima con le date di nascita, di arresto, deportazione e morte (se conosciute).
Le mattonelle commemorative ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig nel 1992, e poi installate in tutta Europa (a Roma sono circa 200, istallate con il contributo dei discendenti delle vittime), ricordano ebrei, omosessuali, sinti, rom, testimoni di Geova, disabili fisici e mentali, oppositori del regime nazista e membri della Resistenza annientati dal progetto nazista . “Con tale gesto – continua l’Associazione cittadina di partigiani – i fascisti nostrani una volta di più rivendicano l’orrenda politica razzista nazifascista che portò ai campi di sterminio milioni di vittime innocenti e nel contempo vorrebbero cancellarne la memoria. Ma possono mettersi l’anima in pace. Non dimenticheremo, anzi la nostra memoria è più che mai viva e ricordiamo uno ad uno i nostri caduti e i loro carnefici”.
Dopo la denuncia di Adachiara Zevi, presidente dell’Associazione culturale Arte e Memoria e curatrice del progetto “Pietre d’inciampo a Roma”, la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per furto aggravato dall’odio razziale e i carabinieri continuano i rilievi per individuare i responsabili di un atto che ragionevolmente deve essere stato premeditato: non è facile sradicare quei piccoli macigni, servono attrezzi mirati e il rumore deve essere stato notevole nel silenzio notturno dello storico rione Monti, di fronte al colle del Quirinale. Se immediata è stata la solidarietà di esponenti parlamentari, oltre ai rappresentanti delle due Camere, del governo della Regione e di tante altre associazioni democratiche, quanto accaduto fa pensare che gli autori di azioni tanto vergognose ritengano di restare impuniti.
“L’Anpi di Roma chiede alle autorità e alle Istituzioni che una volta per tutte si agisca secondo le leggi vigenti nei confronti degli autori di questi misfatti, nei confronti di tutte le organizzazioni di stampo fascista e razzista e che si rimuova la abusiva memoria di coloro che agirono fiancheggiando i nazisti nell’abominio del razzismo e che alcuni vorrebbero essere a nome di vie e di piazze, come ad esempio tal vile Giorgio Almirante, razzista mai pentito della prim’ora”.
Intanto la sindaca Virginia Raggi ha annunciato di voler ripristinare velocemente le venti pietre d’inciampo trafugate disponendo il pagamento dei lavori necessari per realizzarne di nuove e posizionarle al loro posto.
Pubblicato martedì 11 Dicembre 2018
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