Uno dei fogli lasciati nel foyer del Teatro Rossi Aperto (da http://www.teatrorossiaperto.it/wp-content/uploads/2018/09/nazi-2-759×1024.jpg)

È accaduto in un capoluogo da tempo fortemente impegnato nel contrasto a neofascismi, neonazismi, apologie antidemocratiche, razziste, xenofobe, antisemite, omofobe.

Lunedì sera, entrando nei locali del Teatro Rossi Aperto, i gestori hanno trovato nel foyer, lasciati su un tavolo, fogli di carta con scritte antisemite, intimidazioni e insulti corredati da svastiche.

Il teatro pisano, in piazza Carrara, chiuso fin dagli anni 60, è stato riaperto nel 2012 grazie a un gruppo di attivisti appassionati che hanno deciso di occupare la struttura per realizzare iniziative culturali e, dopo la pausa estiva, son ripresi i numerosi corsi promossi.

“Non era mai accaduto, ed è gravissimo – hanno denunciato i gestori del Rossi Aperto –. È un gesto che non può essere derubricato come ‘goliardia’. Il Teatro è un presidio democratico, inclusivo, ispirato ai valori della Resistenza e ai principi della Costituzione repubblicana”.

La polizia sta indagando: non sono stati trovati segni di effrazione e non è escluso che gli autori delle scritte possano essersi introdotti durante le lezioni.

A esprimere solidarietà al Rossi Aperto e a condannare l’episodio è l’Anpi Pisa. «Nei giorni in cui a Pisa con mostre e convegni, si ricorda la firma delle leggi razziali fasciste – spiega il presidente del Comitato provinciale, Bruno Possenti – sfregiare con messaggi nazisti, antisemiti e volgari il Teatro Rossi Aperto è l’ennesima manifestazione di arroganza e di sfida che deriva dalla convinzione di potersi permettere tutto. È un’offesa all’intera città e alla sua coscienza democratica e antifascista. La nostra vicinanza e solidarietà va a tutti coloro che in questi anni hanno lavorato per rendere fruibile il bellissimo spazio del teatro».

Il foyer del Teatro dove sono stati trovati i fogli

Pisa è il Comune che, operando con l’Anpi, è stato tra i primi in Italia a varare delibere per vietare la concessione di spazi pubblici e patrocini e a soggetti, partiti e movimento che si ispirano ai disvalori del fascismo, del nazismo o che contrastino i valori della Resistenza. «Altri centri grandi e piccoli ci hanno seguito, il Consiglio e la Giunta della Regione Toscana hanno varato mozioni e ora quasi tutti i Comuni pisani hanno adottato provvedimenti». Però è necessario fare di più. Continua Possenti: «Si stanno intensificando in tutta la Regione comportamenti razzisti, di istigazione all’odio, di attentato alla Costituzione repubblicana. Occorre reagire». La richiesta è che le Autorità preposte rafforzino l’impegno nella prevenzione e nella repressione facendo applicare le leggi Mancino e Scelba. Anche le Istituzioni locali devono continuare a fare la loro parte, prosegue Possenti: «È necessario intervenire sul disagio sociale ed economico che alimenta l’odio e l’intolleranza che forze di estrema destra stanno spargendo, promuovere una campagna di informazione sui rischi che sta correndo la nostra democrazia». E soprattutto formare i giovani. «Stiamo lavorando a un progetto che coinvolge le scuole, sulla scia dello scorso anno. Abbiamo declinato la Convenzione Anpi-Miur firmando un protocollo nel novembre 2015 e da allora abbiamo portato avanti importanti progetti. Lo scorso anno per l’entrata in vigore della Costituzione ben 17 istituti superiori, su un totale di 19, cioè ben 42 classi,

Un altro dei fogli con gli insulti antisemiti

seguite da docenti e ricercatori coordinati da tutor dell’Università di Pisa, hanno aderito e realizzato elaborati».

A maggio nel gremitissimo palazzo di Congressi, oltre mille posti, messo a disposizione dall’ateneo, sono stati valutati gli elaborati . Il Prefetto, il 2 giugno, in piazza dei Cavalieri, dove c’è la Scuola Normale Superiore, ha personalmente consegnato alle 4 classi vincitrici t-shirt premio realizzate dall’Anpi Pisa. «Per il prossimo anno – informa Possenti – sempre con l’Università stiamo lavorando al tema “Dalle le leggi razziali”, il punto più basso e infimo della discriminazione e della sopraffazione, “all’Art. 3 della Costituzione”, facendo studiare il percorso storico che dalla lotta di Liberazione ha portato al testo costituzionale».

Intanto nella città della Torre pendente per l’80° delle leggi antisemite, si sono avviate molteplici iniziative finanziate dalle istituzioni locali, per ricordare il 5 settembre 1938 quando, proprio a Pisa, nella tenuta di San Rossore, Vittorio Emanuele III firmò le leggi antiebraiche. Il 20 settembre sarà il rettore dell’ateneo pisano, Paolo Mancarella a chiedere scusa a nome dell’intero mondo accademico italiano per le leggi razziali.