I neofascisti lo avevano denunciato per abuso d’ufficio dovuto a presunta discriminazione politica. Ma ora il gip ha accolto la richiesta di archiviazione da parte della Procura nei confronti del sindaco Matteo Ricci.
Lo scorso dicembre il primo cittadino di Pesaro aveva infatti osato revocare la concessione di una sala comunale per la presentazione di un libro all’associazione culturale “Molo 4”, non appena scoperto che in realtà l’autore del volume era un militante delle tartarughe frecciate.
E CasaPound lo aveva denunciato. Scrive il gip: “…l’ipotesi investigativa iniziale muove dall’assunto che sia stata negata un’autorizzazione amministrativa da pubblici ufficiali per mere ragioni di discriminazione politica. Non tiene conto del fatto che il provvedimento criticato non appare né illecito né palesemente illegittimo e come tale doveva essere censurato davanti al giudice amministrativo”.
Ricci era stato anche minacciato e per questo costretto a vivere sotto scorta. Lo stesso sindaco però, qualche giorno dopo, aveva chiesto e ottenuto di non averla più. Intanto a Pesaro, il Consiglio comunale approvava un odg col quale si consente l’utilizzo delle aree e delle sale comunali solo a chi, sottoscrivendo una dichiarazione, si riconosca nella Costituzione antifascista e nelle leggi nazionali, e si impegni a non compiere “manifestazioni esteriori, anche a mezzo di social network” di carattere fascista o nazista, razzista, omofobo, sessista, ripudiando ogni forma di discriminazione.
“CasaPound esce sconfitta su tutta la linea da questa vicenda – ha commentato il sindaco Ricci –. Nascondendosi dietro un’associazione aveva chiesto la sala, che tra l’altro non sono certo io a concedere, ma poi si è scoperto che dietro c’era CasaPound. E allora, scoperto il piano, hanno cercato visibilità, scontro politico e giudiziario. Non hanno raccolto niente. Hanno indotto, questo sì, il questore a mettermi la scorta per qualche giorno ma poi io stesso ho chiesto di non averla. Adesso abbiamo un regolamento che impegna chiunque che chiede di utilizzare sale comunali di sottoscrivere un documento nel quale si riaffermano i principi di antifascismo”. E ha concluso: “Cercavano visibilità a Pesaro, ma hanno sbagliato i loro conti”.
Pubblicato lunedì 8 Ottobre 2018
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