La novità c’è, ed è davvero importante: per la prima volta si sono incontrate in modo organizzato forze antifasciste della gran parte dei Paesi europei per iniziare la messa a punto di una comune linea di contrasto a neofascismi, sovranismi, oscurantismi che si stanno allargando come una grande macchia nera (o rossobruna) sul vecchio continente. Il tema? “Essere antifascisti oggi in Europa”. Il Forum è stato promosso e organizzato a Roma dall’Anpi nazionale.
La cronaca delle due giornate del 14 e 15 dicembre in due parole: si sono alternati al microfono i rappresentanti delle associazioni antifasciste di Germania, Austria, Polonia, Portogallo, Russia, Slovenia, Croazia, Inghilterra, Belgio, Ungheria, Grecia e, ovviamente, Italia. È intervenuto inoltre il presidente dell’Associazione nazionale ex deportati. Sono stati letti gli interventi di rappresentanti di associazioni di Francia, Spagna, Serbia. Aldo Tortorella ha svolto la relazione, mentre le conclusioni sono state di Carla Nespolo.
Sono pervenuti i saluti della senatrice a vita Liliana Segre, di Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, della sindaca di Roma Virginia Raggi. Graditissima sorpresa a metà dei lavori: è intervenuta Manuela D’Avila, candidata per il Partito dei lavoratori del Brasile a vicepresidente nelle ultime elezioni, raccontando la drammatica recente storia del grande Paese sudamericano.
Da tempo l’Anpi nazionale aveva avvertito l’esigenza di allargare il teatro della lotta antifascista organizzata all’Europa. Alcuni mesi era partita l’organizzazione del Forum europeo. La missione – come si suol dire – è compiuta. È stato sottoscritto dai rappresentanti della grande maggioranza delle associazioni un documento “di avvio”, in cui i firmatari invitano a sostenere nelle prossime elezioni europee le forze che si contrappongono senza ambiguità alle formazioni sovraniste, razziste e fasciste, si impegnano a dar vita ad una rete europea permanente di associazioni e organizzazioni antifasciste, decidono di programmare un prossimo appuntamento comune per i
primi mesi del 2019.
Questo, il risultato politico. Ma sarebbe sbagliato sottovalutare il risultato, per così dire, umano: il clima che si è creato durante i lavori e durante la cena comune di venerdì. Incontrarsi, conoscersi, ascoltarsi e fraternizzare ha reso tutto più semplice, con una conclusione emozionante: un coro in tante lingue che cantava la canzone oramai adottata da tutti gli antifascisti, Bella Ciao.
Aldo Tortorella, che ha tracciato il solco della discussione, ha così concluso: “La violenza, di cui si nutre una società fondata sulla reciproca sopraffazione, tracìma e diventa endemica. Tocca agli antifascisti riprendere e sostenere la cultura della pace come bene supremo e partecipare a costruire una Europa democratica, socialmente giusta, culturalmente illuminata. Si levi da questo nostro incontro l’appello perché nelle prossime elezioni il voto vada a chi s’impegna a difendere l’unità europea rinsaldandola e portandola avanti con le opportune riforme, un voto contro chi la vuole sfasciare”.
Carla Nespolo, Presidente nazionale Anpi, ha concluso sottolineandola necessità e l’urgenza di un fronte antifascista continentale: “L’unità contro chiunque porti il contagio del nazionalismo, contro chiunque intenda far ricadere l’Europa in un clima oscurantista e un impegno senza sconti perché mai come oggi dal dopoguerra si è formato un così agguerrito fronte di forze politiche di ispirazione neofascista”.
Dopo il 14 e 15 dicembre si è perciò aperta una nuova strada, certamente impervia, ma ora finalmente possibile, grazie al vastissimo consenso ottenuto dalle proposte dell’Anpi nazionale. Chi ben comincia…
Per ascoltare alcuni tra gli interventi vai a http://www.anpi.it/articoli/2115/essere-antifascisti-oggi-in-europa (presto anche l’audio completo)
Pubblicato lunedì 17 Dicembre 2018
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