(Imagoeconomica, Benvegnù Guiatoli)

Nel pomeriggio di lunedì 14 ottobre si è svolta a Milano una grande manifestazione di solidarietà con il popolo curdo che rischia di essere massacrato dall’intervento di Erdogan. Davanti al consolato turco, in via Canova, Milano ha voluto esprimere la propria riconoscenza e vicinanza ai curdi che, da soli, hanno sconfitto i terroristi dell’Isis e ha voluto manifestare profondo cordoglio per la barbara uccisione di Hevrin Khalaf, leader curda, assassinata dalle milizie schierate con Ankara. Al presidio “Fermatevi! Milano al fianco del popolo curdo” hanno partecipato oltre 5 mila persone e i rappresentanti di Anpi, Aned, Cgil, Cisl, Acli, Verdi, Pd e di tantissime altre sigle della società civile.

La portavoce della comunità curda a Milano, Hazal Kayuncuer, rivolgendosi ai manifestanti dal camion che fungeva da palco, ha detto con grande forza: “Resisteremo fino in fondo. Il nostro popolo al nord della Siria è composto da diverse minoranze etniche che hanno sempre convissuto pacificamente fra loro. Resisteranno agli attacchi, si batteranno come hanno fatto contro l’Isis”.

Dal 2014 al 2018 la Turchia è stato il primo Paese di esportazione delle armi italiane. Il blocco della vendita di armi proposto dal governo italiano, ma solo per il futuro, non basta, anche perché gli arsenali turchi sono già al completo. Sono necessarie contromisure molto più efficaci. Questa crisi drammatica obbliga l’Unione europea, che condanna solo a parole l’invasione turca, a dotarsi di quella visione geopolitica che non ha mai avuto e i mezzi e la volontà per sostenerla.

La Resistenza italiana ed europea contro il nazifascismo sono state una guerra alla guerra per costruire un modo unito, nella pace, e nei valori della solidarietà e dell’antifascismo. Per questi valori ci siamo sempre battuti e in questi giorni si sta battendo coraggiosamente il popolo curdo.

Roberto Cenati, presidente Comitato provinciale Anpi Milano