“Una mattina mi son svegliato… e aprendo la finestra ho visto quell’iscrizione sulla montagna di fronte. Non credevo ai miei occhi”. Così a Villa Santa Maria, 1.500 abitanti, nel territorio di Chieti, in tanti illustrano lo sgomento e la preoccupazione nati da una vicenda che ha fatto rievocare al piccolo paese i tempi del ventennio.
I fatti. Sabato scorso, a due giorni dall’anniversario della nascita di Mussolini, un intervento del Comune fa tornare alla luce la scritta “Dux” incisa nel 1940 da alcuni fedelissimi della dittatura per celebrare il 18° dell’era fascista. Secondo il riconfermato sindaco Giuseppe Finamore (che si definisce un moderato di centro), l’incisione semplicemente “è storia, è sempre stata là e se serve da attrattiva turistica va benissimo”. E non intende affatto ricoprirla: l’iscrizione fa parte di lavori portati avanti dal 2015 con fondi dell’amministrazione, spesa complessiva 50mila euro, per realizzare proprio su quel costone di monte Penna percorsi di arrampicata.
Eppure la storia e la memoria riportano ben altri eventi e la reazione dell’Anpi provinciale non si è fatta attendere: “Gravissima la scelta del sindaco di Villa Santa Maria di ripulire una scritta inneggiante al regime”. Prosegue l’Anpi: “È un invito ai reduci, ai sostenitori vecchi e nuovi dell’estrema destra? Il sindaco vuole far diventare il suo Comune un’attrazione per neofascisti? In quanto rappresentante istituzionale di un Comune della Repubblica antifascista gli chiediamo di non dimenticare i suoi concittadini che hanno onorato la sua comunità con la lotta antifascista a cui deve rispetto”.
Tra loro, l’Anpi chietina ricorda “Alberto Sabatini ‘Pavia’, partigiano della Brigata Majella, che a 21 anni, il 3 febbraio del 1944, perse la vita nella Battaglia di Pizzoferrato, combattendo contro gli occupanti nazifascisti per riscattare l’onore e la dignità del popolo abruzzese e dell’Italia tutta”.
Intanto sul caso il deputato del Pd Camillo D’Alessandro ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Salvini chiedendogli di intervenire per rimuovere “uno dei simboli fascisti inneggianti a Benito Mussolini, quale scelta consapevole di un paese democratico che non ammette il riemergere di simboli appartenenti a un passato che non hanno nulla di storico, né meritano di essere rievocati, da giustificare la scelta dell’amministrazione comunale di Villa Santa Maria”. Il deputato ha anche proposto al sindaco di trasformare la scritta in Pax, convinto che sarà capace di portare un turismo più qualificato e non greve come quello della cittadina emiliana.
I carabinieri nel frattempo hanno realizzato un sopralluogo e si tratta di capire se interverrà la magistratura (qualcuno a Villa Santa Maria sostiene che la vicenda sia molto simile a quella di Affile).
Numerosi residenti non sono restati con le mani in mano e si sono messi all’opera lanciando online una racconta firme indirizzata al ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. Per sottoscrivere la petizione basta cliccare questo link: https://www.change.org/p/marco-bussetti-cancelliamo-la-scritta-dux-a-villa-santa-maria
Pubblicato venerdì 2 Agosto 2019
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