Il sindaco di Danzica, Pawel Adamowicz, assassinato durante un evento di beneficenzaL’omicidio di Pawel Adamowicz scuote i cittadini democratici non solo in Polonia ma in tutta Europa.
Il sindaco di Danzica, accoltellato domenica scorsa durante una serata di beneficenza e morto ieri dopo un lungo intervento chirurgico, era uno dei uomini più popolari del Paese; si spendeva per una città aperta e solidale, ed era tra i politici più in vista dell’opposizione al governo sovranista, conservatore ed euroscettico di Jaroslaw Kaczynski.
Negli ultimi anni, dopo aver militato in Solidarnosc, Adamowicz era divenuto un riferimento nella sua città e nel Paese, per le iniziative in sostegno dei diritti delle minoranze; della comunità Lgtb e dei migranti ai quali aveva aperto le porte cittadine, in diretto contrasto con l’esecutivo centrale.
Per la presidente dei partigiani italiani, Carla Nespolo: «Il vento reazionario seminato dal governo polacco si è trasformato in tempesta con l’efferata aggressione a Pawel Adamowicz, sindaco di Danzica».
Si tratta di un «omicidio politico – continua la presidente nazionale Anpi – maturato nel clima di violenza alimentato in Polonia dalle forze di governo e dai gruppi neonazisti».
Una morte che aggiunge «una nuova sanguinosa pagina nella storia di Danzica: città annessa al Reich nel 1939 dopo l’aggressione di Hitler alla Polonia».
L’assassinio non solo addolora ma è frutto grave del clima di odio che si sta diffondendo in Polonia, avvisa Nespolo. A «conferma che l’attuale governo polacco è un drammatico problema per l’Unione Europea». E alla Ue, la presidente Anpi chiede «al più presto ulteriori e drastici provvedimenti per condannare un regime illiberale».
Pubblicato martedì 15 Gennaio 2019
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