Il fisico e il portamento di un’indossatrice, il sorriso gentile, la dolcezza dei modi. Non finisce di affascinare e sorprendere Iole Mancini.
Nel giorno in cui si festeggia il suo secolo di vita – è nata il 19 febbraio 1920 – arriva puntualissima alla Casa della memoria e della storia, dove l’Anpi di Roma ha organizzato una festa per trascorrere con lei l’importante ricorrenza.
Chi la conosce sa che mai è mancata alle celebrazioni del 25 aprile, che è presenza costante nelle attività del Comitato provinciale dei partigiani, che riserva ancora infinite energie ai giovani per testimoniare quella pagina così dura e al contempo gloriosa della Resistenza romana.
La sala è stracolma, ci sono gli amici e i compagni di impegno civile; rappresentanti delle associazioni combattentistiche e dei deportati; anziani partigiani; c’è Enrico Calamai, il diplomatico italiano che in Cile, durante il golpe di Pinochet, riuscì a mettere in salvo centinaia di oppositori politici e poi continuò con i perseguitati del regime militare argentino, «tra i testimoni dell’ultimo film di Nanni Moretti “Santiago, Italia”», ha ricordato il presidente provinciale dei partigiani, Fabrizio De Sanctis; e soprattutto c’erano tantissimi giovani.
Coetanei della ragazza che durante l’occupazione nazifascista della capitale distribuiva volantini e consegnava munizioni ai combattenti. «Sposa da appena un mese del partigiano Ernesto Borghesi, evaso da Regina Coeli, fu imprigionata e torturata dalle SS in via Tasso – ha raccontato il presidente De Sanctis –. Ma non rivelò mai dove si trovasse il marito».
Continuò a sostenere che Ernesto era in carcere, prova ne era che ogni giorno consegnava per lui ai secondini la biancheria pulita. Scampò alla morte Iole, nel giorno della Liberazione di Roma. Fu fatta salire su uno dei due camion che lasciarono il comando SS quella mattina, ma l’automezzo su cui lei si trovava si guastò. L’altro invece, con dodici prigionieri, tra cui il sindacalista Bruno Buozzi, proseguì fino a La Storta, dove si compì il loro eccidio.
Dopo gli auguri della presidenza e della segreteria nazionale Anpi, letti da Marisa Ferro, componente di lunghissimo corso della dirigenza nazionale dell’Associazione dei partigiani (in sala anche il vicepresidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo), la parola è passata a una emozionata Gemma Guerini, presidente della commissione capitolina alle Pari opportunità e delegata, per l’occasione, della sindaca di Roma Virginia Raggi.
Nell’anno in cui si celebra il duecentenario della Repubblica romana e della sua Costituzione, Guerini ha voluto scandire le tappe del lungo cammino della libertà e dei diritti.
Ha rivolto frasi di stima e di affetto all’amica Iole l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, un sodalizio avviato e cementato grazie alla partecipazione di Iole agli incontri con i giovani tenuti ogni ultima domenica del mese a Montecitorio durante il suo mandato di terza carica dello Stato.
Boldrini, appena tornata da Cosenza dove è in corso il processo contro un haters che l’aveva minacciata, “Ti impiccheremo in piazza con le nostre mani”, si è soffermata sull’attualità dell’antifascismo, e sull’urgenza di reagire con forza all’internazionale sovranista e al dilagare dell’odio razziale e neofascista. “La maggioranza del Paese è con noi – ha detto –. Tuttavia è più che necessario pretendere l’applicazione delle leggi Scelba e Mancino”.
Laura Boldrini ha donato una foto alla partigiana Iole e ha sottolineato l’indispensabile contributo delle donne alla Resistenza, purtroppo ancora oggi sottaciuto (Iole Mancini ha ricevuto la Medaglia d’Argento al Valor Militare solo nel 2016, il marito già nel dopoguerra).
Marina Pierlorenzi, responsabile dell’operoso Coordinamento donne dell’Anpi di Roma, ha rimarcato la partecipazione di Iole a ogni incontro, e lo straordinario rapporto che ha saputo stabilire con le nuove generazioni.
Tra gli intervenuti anche quello di Luciana Romoli, la partigiana bambina, e di Nando Cavaterra, nei nove mesi di occupazione di Roma componente militante dei Gap, VIII zona. Non ha potuto essere presente invece l’over centenario Mario Fiorentini, l’ultimo sopravvissuto dei gappisti di via Rasella.
Ha commosso l’intera assise la recitazione dell’attrice e autrice Marzia Schenetti di un brano dedicato a Iole tratto dallo spettacolo “Ritratti di donne”, firmato a quattro mani con Gianfranco Domizi.
È seguita la consegna di una targa dall’Anpi di Roma e prima della torta, tra applausi e abbracci, la sala a gran voce ha intonato Bella Ciao, il canto ormai simbolo della Resistenza di ogni tempo e di ogni luogo.
Infine, la partigiana protagonista della serata, con un filo di voce, unico avviso della sua età, ha invitato i giovani a studiare la storia e a difendere la democrazia.
E ha inoltre offerto un’ulteriore prova di tempra e di grande ironia: ringraziando tutti i convenuti, la partigiana centenaria ha dato loro appuntamento al prossimo anno, concludendo divertita: “Sempre se voi ci sarete”.
Da youtube il capitolo con la storia resistente di Iole dello spettacolo “Ritratti di donne” di Schenetti e Domizi
Pubblicato venerdì 21 Febbraio 2020
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