Buongiorno,

sono un iscritto ANPI da alcuni anni e oggi mi sono registrato alla mailing di Patria Indipendente. Scrivo solo per dare un piccolo contributo al velenoso dibattito scaturito attorno alla riforma Costituzionale, velenoso non certo per volontà dell’ANPI. Mi hanno particolarmente colpito gli odiosi attacchi rivolti ai veri e ai presunti partigiani, attacchi che non preludono a nulla di buono in un prossimo futuro.

Leggendo le tante repliche giunte da molti esponenti ANPI e le pacate ma ferme prese di posizione del Presidente Smuraglia mi sento di dover dire che si è forse sottovalutata una componente, non credo irrilevante, degli aderenti all’Associazione. Se è vero che i combattenti per la libertà tendono inevitabilmente a ridursi per ovvi motivi anagrafici, vorrei però evidenziare che accanto ai tanti giovani e meno giovani antifascisti iscritti all’ANPI, esiste anche una fascia di persone che discendono da quei combattenti i quali, in un Paese privo di memoria storica, non intendono dimenticare nonni, padri, zii, parenti che hanno sacrificato la loro vita per la nostra libertà. Ho perso il nonno nel tragitto verso Mauthausen lì spedito per il solo fatto di avere dei figli nella resistenza slovena. Ho perso due zii nella lotta contro l’invasore nazifascista e un altro paio di zii sono tornati fortunatamente vivi dai campi nazisti anche se uno di essi è morto a soli 33 anni per le conseguenze della deportazione.

Alla luce di tutto questo ritengo sia non solo mio diritto ma soprattutto mio dovere fare tutto il possibile per difendere la loro memoria e gli ideali per i quali si sono sacrificati.

Grazie e buon lavoro

Armando Rinaldi – Milano