Egr. Sig. Salvini Matteo,
Ella ha affermato: «Il 25 aprile, Festa della Liberazione, terremo una grande manifestazione di liberazione da Renzi. Mi aspetto che gli alleati siano con noi». Che Ella abbia in dispetto Renzi, è legittimo. Non è però legittimo che Ella associ il Suo dispetto alla Festa della Liberazione.
Le segnaliamo, in merito, la seguente dichiarazione della segreteria nazionale dell’ANPI: «Abbiamo appreso di una conferenza stampa di Matteo Salvini, in cui è stata annunciata per il 25 aprile una “manifestazione di liberazione” dal Governo. Teniamo a sottolineare che la storia, in particolare quella che riguarda episodi decisivi per la libertà e la democrazia, non è al servizio di battaglie politico-partitiche; e merita, prima di tutto, rispetto. Tant’è che il 25 aprile è stato dichiarato Festa nazionale, di una Liberazione specifica, quella che ha aperto le porte della democrazia al nostro Paese, consentendo perfino a qualcuno di fare dichiarazioni che hanno il sapore della provocazione. Il 25 aprile le piazze italiane saranno piene, come sempre, ma di cittadine e cittadini liberi che festeggeranno un evento che dovrebbe accomunare l’intero Paese. È a queste piazze che Salvini pensa di contrapporsi con la sua “manifestazione”? Forse è meglio considerare la sua una semplice battuta, per di più di dubbio gusto, che nessuno oserebbe fare, in Francia, a riguardo del 14 luglio e negli USA, nella Giornata del Ringraziamento».
Aggiungiamo sommessamente – ci consenta – che le Sue note frequentazioni con i signori di CasaPound non depongono a favore di un Suo fervente antifascismo. Ci risulta, d’altra parte, che il Suo camerata di partito Mario Borghezio, già militante di Ordine Nuovo e di altri gruppi della galassia di estrema destra, sieda sugli stessi scranni del Parlamento Europeo dove Ella di quando in quando si sprofonda. Quando Ella ha tempo di recarsi da quelle parti, naturalmente. Risuonano ancora le parole, in seduta del Parlamento europeo nel 2014, di un deputato europeo che affermò testualmente: “Abbiamo lavorato per un anno e mezzo ma lei non l’abbiamo mai vista. Lei Salvini non è mai in Parlamento, solo in Tv, mai in aula, mai in riunione per lavorare; lei è un fannullone!”.
Rispettiamo il Suo travaglio interiore, causato dall’arresto del presidente della commissione regionale alla Sanità della Lombardia Fabio Rizzi, membro del Suo sodalizio politico, a circa ventiquattr’ore dalla Sua seguente dichiarazione: “La magistratura italiana è una schifezza”. Certo, apprezziamo il Suo tempestivo annuncio di espulsione del Rizzi medesimo, ma Le proponiamo – per il futuro – di lasciar perdere dichiarazioni sulle Sue personali esigenze di liberazione mettendoci in mezzo il 25 aprile. E lasci perdere anche – sia gentile – la magistratura italiana.
In via sostitutiva, ci permettiamo di suggerirLe di andare a bere un bel Campari con bianco al bar sport di Pontida in compagnia di qualche nerboruta camicia (o felpa) verde da accogliere naturalmente, col saluto romano, pardon! padano, previamente assicurandosi – va da sé – l’assenza dal locale di qualsiasi migrante o meridionale.
E stia sereno.
Pubblicato venerdì 19 Febbraio 2016
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