Care lettrici e cari lettori, auguri di buon anno da Zazie e da tutta la redazione di Patria Indipendente! Ma come farli? Io che non son certo una cima, dopo un lungo lavorar di lima, per farveli più forti ancor di prima ho pensato di tradurli in rima…
Stamattina mi sono alzato
o bella ciao bella ciao
bella ciao ciao ciao
stamattina mi sono alzato
e ho trovato l’invasor.
Era l’anno duemiladiciassette
e successe di tutto: neofascismo,
in Usa Donald Trump vince di brutto;
e tintinnano ad est le baionette,
Varsavia in testa: nuovo oscurantismo,
Ucraina, Ungheria, Cechia e Slovacchia,
le repubbliche baltiche; una macchia
sempre più estesa nell’Europa unita
con l’Austria aggiunta all’ultimo momento
come gli altri Paesi, più accanita
contro i migranti, per l’isolamento,
per un nazionalismo virulento.
E in Italia poi non ne parliamo:
minacce, bastonate ed aggressioni
di figuri tatuati e palestrati,
di fascistelli, o meglio fascistoni.
Che ci si parli chiaro: è un tempo gramo.
Ne consegue da ciò che il buon augurio
che oggi a tutti voi noi rivolgiamo
per l’anno che ci aspetta, l’anno nuovo,
è chiudere la sede, meglio, il covo,
o, se si vuole, il sordido tugurio
del fascista, davvero fuori legge
perché la Repubblica si protegge.
L’altro augurio che tutti noi avanziamo:
che la Costituzione, finalmente,
diventi quotidiana fra la gente,
si riconosca dignità e lavoro,
una vita serena e con decoro.
Basta con la violenza e con la guerra
per salvare l’umanità e la terra!
In fondo a ben vedere ciò che è umano
è come dire cuore partigiano.
O partigiano, portami via
o bella ciao bella ciao
bella ciao ciao ciao
o partigiano, portami via
che mi sento di morir.
Pubblicato giovedì 21 Dicembre 2017
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